di Franco De Marco
Il libro si intitola “Nazitalia”, è stato scritto da Paolo Berizzi, giornalista de La Repubblica autore di inchieste coraggiose, ed è un “Viaggio in un Paese che si è riscoperto fascista” ovvero l’Italia di oggi al tempo del Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle.
Paolo Berizzi (foto da Fnsi.it)
Paolo Berizzi è oggi ad Ascoli, ore 17,30, nella Sala dei Savi a Palazzo dei Capitani. Si parla dei contenuti del libro e si parla, più in generale, della situazione politica in Italia. L’incontro con l’autore è stato organizzato dal comitato civico “Ascolto & Partecipazione” in collaborazione con Cgil e Anpi. Infatti intervengono, oltre al portavoce di “Ascolto e Partecipazione” Walter Sfratato, anche la segretaria generale della Cgil di Ascoli Barbara Nicolai e il presidente del comitato provinciale dell’Anpi Pietro Perini. «Negli ultimi anni molti hanno minimizzato, e continuano a farlo, il ritorno della propaganda e della violenza fascista», ha detto Liliana Segre senatrice e testimone dell’Olocausto. Con queste parole, su cui riflettere, viene presentato l’incontro con l’autore di oggi, che forse è anche altro, coordinato dal giornalista Pier Paolo Flammini.
Sarà, molto probabilmente, anche l’occasione anche per un approfondimento della situazione politica ad Ascoli, dove la destra è sempre stata molto forte, dove il centrodestra governa da 20 anni, alla vigilia delle elezioni comunali di maggio.
Il comitato civico “Ascolto & Partecipazione”, che vede tra i suoi animatori personaggi molto conosciuti come l’ex segretario cittadino del Pd Peppe Pizi e l’ex vice presidente della Regione, Antonio Canzian, entrambi fuoriusciti dal Partito Democratico, ha da tempo avviato in città un dibattito politico nel tentativo di contribuire al risveglio del centrosinistra che, per la verità, appare da tempo poco combattivo e senza entusiasmo più alle prese con questioni interne e personalismi che proiettato sui problemi cittadini.
Almeno fino ad oggi almeno i componenti di “Ascolto & Partecipazione”, che rappresentanto una parte della sinistra ascolana, hanno sempre affermato di non pensare ad una discesa in campo alle prossime elezioni comunali. Ma è evidente che è in attesa di vedere che cosa deciderà in particolare il Pd di Ascoli. Ormai però i tempi sono molto stretti. Questione di pochi giorni ancora. Forse il treno è già partito. L’aspettativa di tutto il popolo ascolano di centrosinistra e di sinistra, di tutte le sinistre cittadine, da quella più moderata a quella più radicale, più in generale progressista, è che si riesca a trovare finalmente la sintesi su un programma e un candidato credibile, con buona capacità di penetrazione nell’elettorato, in grado di competere con gli avversari. E non lasciare che il nuovo sindaco sia solo una questione di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Casa Pound, Movimento 5 Stelle e civiche che guardano tutte a destra.
Se il campo del centrodestra, come si intravede, si presenterà diviso, con da una parte il candidato della Lega Andrea Antonini e dall’altro il “civico” Piero Celani, se il Movimento 5 Stelle con Massimo Tamburri attirerà un’altra buona fetta di elettorato sulla scia della sua forza nazionale seppure in calo rispetto agli ultimi sondaggi, le probabilità che un candidato credibile del centrosinistra o sinistracentro possa giocarsi qualche carta per andare almeno al ballottaggio, non sono poche. E allora perché non giocare con convinzione questa “partita”. Perché lasciare tutto il campo agli altri? Pd, Mdp e Psi, che hanno annunciato la presentazione di almeno due liste, stanno “studiando” da tempo. Ma ormai è tempo di prendere una decisione. C’è una parte di città che aspetta e che auspica un cambio di passo culturale e amministrativo.
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