I tifosi rossoblù in curva nord prima del fischio d’inizio
di Benedetto Marinangeli
Per la prima volta, nei suoi quattro anni di presidenza, Franco Fedeli non si presenta nella sala stampa del Riviera delle Palme per la canonica intervista dopo gara. Il patron rossoblù, visibilmente deluso, ha lasciato la tribuna centrale insieme ai suoi fedelissimi per fare immediato ritorno a Roma, senza rilasciare dichiarazioni. E allora la palla passa a Beppe Magi che si presenta dinanzi a microfoni e taccuini.
«Nel primo tempo – analizza il tecnico – ho visto una Samb più presente in campo. Ma non dobbiamo avere la presunzione di potere mettere sotto l’avversario per tutti i novanta minuti. Il nostro obiettivo era quello di aggredire la Virtus Verona e di partire subito forte. Per questo motivo ho schierato Ilari dietro le due punte. Nella prima mezzora abbiamo fatto bene, accusando solo un leggero calo nell’ ultimo quarto d’ora. Nella ripresa, invece, abbiamo pagato un po’ di brillantezza fisica con i veneti che creavano superiorità numerica in mezzo al campo, ma ci superavano facilmente».
Mister Magi
Magi incentra la sua analisi sulla condizione atletica dei rossoblù. «Oggi – spiega – è stato lampante che siamo crollati a livello fisico. Volevamo aggredire alti la Virtus, ma per farlo devi avere una buona condizione atletica. E poi in alcune fasi del match dovevamo essere bravi ad addormentare il match facendo possesso palla. Ed invece abbiamo sofferto tanto, più di quanto mi aspettassi. In campo, poi, si faceva a gara ad alzare mano su chi non ce la faceva più e conseguentemente abbiamo avuto difficoltà nel restare compatti e nel ripartire negli spazi».
Magi focalizza la sua analisi anche sull’aspetto psicologico. «Nel secondo tempo – analizza ancora il tecnico rossoblù – ho visto anche una certa impotenza da parte nostra. Quando non hai la gamba fai fatica anche a livello mentale. Ma dobbiamo essere più forti nella testa ed avere maggiore personalità. Ma dopo il pareggio dei veneti è subentrato anche il timore ed abbiamo rischiato un po’ troppo. Anche contro avversari organizzati e forti si deve avere un atteggiamento più spensierato. Di certo la serie negativa ha condizionato dal punto di vista mentale. Non dobbiamo avere il braccino. I presupposti per migliorare ci sono ma ci vuole pazienza».
Infine il tecnico rossoblù guarda al futuro. «Sono venuto per raggiungere un obiettivo importante – aggiunge Magi – ma senza tagliare le teste. Queste partite ci serviranno per prendere la strada migliore. Ripartiremo dalla mezzora del primo tempo. Dove potremo arrivare non lo so ma dobbiamo migliorare e poi faremo i conti».
Mirco Miceli si assume la responsabilità del gol del pareggio della Virtus Verona. «La palla persa a centrocampo – dice il centrale rossoblù – non c’entra nulla. Io dovevo tenere più stretta la marcatura, insomma dovevamo prestare maggiore attenzione. Dopo la rete dei veneti dovevamo essere più compatti ed invece ci siamo disuniti. Abbiamo speso molto sia dal punto di vista fisico che mentale perché venivamo da una settimana estremamente difficile. Dobbiamo essere più squadra e compattarci maggiormente nelle difficoltà. Ed invece ci siamo fatti trasportare dalla frenesia. Mancano ancora un paio di punti per la salvezza matematica. Io penso a questo obiettivo e prima li facciamo e meglio è per tutti. Poi vedremo cosa accadrà».
Estremamente soddisfatto il tecnico veneto Luigi Fresco. «La Samb ci ha sorpresi nel primo tempo – analizza – soffrendo molto gli inserimenti di Rapisarda. Poi, quando siamo passati al 4-4-2 abbiamo preso gol, risultato meritato comunque per la Samb. Poi siamo cresciuti e nel secondo tempo abbiamo fatto meglio noi, creando delle ripartenze che ci potevano regalare il secondo gol. Avrei firmato per il pareggio prima della partita. Sono allenatore e presidente della Virtus Verona da 37 anni. E’ quasi un record. Le difficoltà? Hai doppio lavoro e responsabilità. Mi piace questo record, punto a fare il guinness dei primati, ho solo due allenatori più longevi di me nella storia del calcio. Per ora ho battuto Ferguson».
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