«Nuovo ospedale senza specialisti?
Meglio farci una balera»

SAN BENEDETTO - Il dottor Vito Maurizio Parato, primario di Cardiologia del "Madonna del Soccorso" interviene sul futuro della sanità nel sud delle Marche, dove da anni si discute sul destino dei due ospitali attualmente attivi in città e ad Ascoli, oltre alla futuribile realizzazione di un nuovo nosocomio provinciale, ancora non si sa bene dove
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di Marco Braccetti

«Senza specialisti, l’eventuale nuovo ospedale sarà uno spazio privo di senso. Tanto varrebbe realizzarci una balera». Il dottor Vito Maurizio Parato (primario di Cardiologia dell’ospedale Madonna del Soccorso) interviene così sul futuro della sanità nel Sud delle Marche, dove da anni si discute sul destino dei due ospitali attualmente attivi ad Ascoli e San Benedetto, oltre alla futuribile realizzazione di un nuovo nosocomio provinciale, ancora non si sa bene dove.

Parato, dunque, focalizza l’attenzione su un’altra questione, non meno importante. Il primario sottolinea come il suo reparto (insieme a quelli di tutte le Marche e di buona parte d’Italia) sia sott’organico, anche sul fronte dei medici specializzati in cardiologia. «Questo perché a livello nazionale c’è penuria di specialisti: una penuria figlia di scelte politiche che, in passato, hanno ridotto gli accessi alla formazione. Ora ne paghiamo le conseguenze. Occorre rivedere tali meccanismi perché, parlando della situazione locale, oltre a realizzare un eventuale nuovo ospedale, occorre poi riempirlo di personale specializzato. Altrimenti avrebbe poco senso».

Dunque un vero e proprio appello alla politica, pronunciato domenica scorsa in una piazza Giorgini strapiena di gente, arrivata per partecipare ad una campagna di sensibilizzazione sulla salute promossa dall’associazione Punto Aiuto Cittadino del presidente Elio Core, in attiva collaborazione con la Misericordia di Grottammare coordinata da Alessandro Speca. Nelle precedenti settimane, la carovana aveva toccato altri punti della città, da Porto d’Ascoli Centro a Ragnola, venendo a contatto con centinaia di cittadini. Sono stati distribuiti volantini con suggerimenti pratici per prevenire l’infarto e, inoltre, all’interno dell’ambulanza venivano misurati (gratuitamente) alcuni parametri vitali.

«Faremo ogni sforzo possibile affinché questa progetto raggiunga ogni strato della società civile, con notevole beneficio alla collettività in termine di salute e di contenimento della spesa pubblica – dice Core – nel corso delle giornate di prevenzione, diversi cittadini sono stati invitati a recarsi dal loro medico di famiglia o a consultare i cardiologi perché presentavano la pressione arteriosa elevata e, taluni, irregolarità nei battiti cardiaci, ossia tachicardie».

Una mappatura tra la popolazione che, secondo il dottor Parato, potrebbe essere ulteriormente rafforzata: «San Benedetto è una cittadina che si presta molto bene ad una massiccia campagna di prevenzione contro le patologie cardiache. Con la collaborazione di associazioni di volontariato, Comune e Comitati di quartiere, potremmo mettere in campo una vasta iniziativa di screening con l’obiettivo, ambizioso, di avere lo 0% di morte da infarto tra la popolazione residente».


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