Dopo 29 anni il Comune dovrà
risarcire gli eredi dell’avvocato
di Papa Wojtyla

SAN BENEDETTO - La sentenza è stata emessa oggi dal Tar delle Marche. Per l'Amministrazione è in arrivo un salasso da 120.000 euro a favore dei familiari di Serafini come conguaglio per la cessione di un'area verde avvenuta nel lontano 1982
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di Renato Pierantozzi

L’avvocato Roberta Pizzarulli

Dopo 29 anni di cause il Comune di San Benedetto dovrà risarcire gli eredi dell’avvocato rotale Enrico Serafini, originario di Campofilone divenuto poi  nel 1988 segretario della Camera Apostolica del Vaticano per volere di San Giovanni Paolo II, per la cessione di un’area verde. Nel 1990 l’avvocato, depositario delle chiavi del Conclave ed estensore del certificato di morte del Papa polacco, aveva chiamato in causa il Comune affinché gli fosse riconosciuto il conguaglio, rispetto l’effettivo prezzo di mercato, della compravendita immobiliare stipulata con l’Amministrazione comunale nell’anno 1982.

Dopo la morte del legale, la causa è proseguita ad opera della moglie che pretese l’esecuzione della sentenza emessa dal tribunale di Ascoli il 14 febbraio 2013. Una tentativo rivelatosi inutile a causa della resistenza messa in atto dall’amministrazione. opo la morte della signora, il contenzioso è continuato da parte degli eredi che hanno chiesto ai loro legali (Roberta Pizzarulli e Chiara Morresi di Macerata e Massimo Tomassetti di Ascoli) di presentare un ricorso al Tar per chiedere l’esecuzione della sentenza. Proprio oggi, dopo un iter processuale durato quasi trent’anni, i giudici amministrativi hanno accolto la domanda degli eredi dell’avvocato Enrico Serafini, ordinando al Comune di corrispondere quanto avrebbe dovuto corrispondere nel lontano 1982. Non si tratta di una cifra di poco conto visto che si aggira intorno ai 120.000 euro.


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