Commercio in crisi, Frenquellucci:
«Finora solo slogan,
occorre ripopolare il centro»

ASCOLI - Il candidato sindaco del Pd torna su un argomento caldo della campagna elettorale: «Il cuore della città non deve essere respingente. I varchi servono solo per raggranellare i soldi delle multe». Lucio Sestili: «Il problema sono i parcheggi»
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Procaccini, Frenquellucci e Sestili (foto Vagnoni)

di Luca Capponi 

«Per governare una città occorrono visione di insieme, omogeneità, completezza. Negli ultimi anni, invece, si è andati avanti solo per spot o interventi occasionali frutto di slogan. Occorre serietà anche nella proposta; rabbrividisco quando vedo candidati mettere sul tavolo numeri e argomenti complessi persino per gli addetti ai lavori; trovo il tutto semplicistico, occorre essere meno superficiali anche su questo». Affiancato dal segretario del Partito Democratico cittadino Angelo Procaccini e dallo storico esponente socialista Lucio Sestili, il candidato sindaco del centrosinistra Pietro Frenquellucci fa una considerazione di carattere generale, da lui ritenuta fondamentale, su quanto sta emergendo in questa campagna elettorale che porterà al voto del prossimo 26 maggio.

Poi torna su argomenti caldi come la grana parcheggi, la sofferenza del centro storico e il commercio che risente di queste problematiche, e della crisi economica generale, in maniera evidente: «Il cuore della città ha bisogno di essere ripopolato, altrimenti per i commercianti c’è poco da fare. Non mi riferisco a locali e ristoranti ma agli esercizi che basano la loro attività sulla quotidianità, i quali non possono andare avanti se non c’è nessuno che fa acquisti. Questa credo sia la priorità».
La proposta di Frenquellucci però va oltre: «E’ necessario dare una connotazione a chi opera in centro, anche sfruttando la rete, per rendere la cosa più appetibile per i turisti e non solo: se uno arriva qui deve sapere che c’è un negozio con determinate caratteristiche o che tratta materie particolari come, ad esempio, la ceramica. In Italia ci sono centinaia di città che possono concorrere con Ascoli, per questo è fondamentale fare un passo in più. Il centro non deve essere respingente. Un esempio su tutti, quello dei varchi, che in questo modo servono solo per raggranellare i soldi delle multe. Sulle chiusure al traffico si può agire anche dal punto di vista culturale».

Lucio Sestili

E a proposito di chiusure e viabilità, l’intervento di Sestili ripercorre anche un po’ di storia. «Il problemi di Ascoli sono i parcheggi, ma da questo punto di vista e non solo siamo fermi -spiega-. Sono passati 30 anni dalle nostre proposte, che venivano puntualmente bocciate («Ci davano dei pazzi»), sui parcheggi meccanizzati, metropolitana di superficie e tariffe gratis per la prima mezzora di sosta, tutte cose realizzabili ma mai prese in considerazione perché forse non portavano tornaconto immediato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, la città è immobile e non si guarda al futuro»
«Le tante vetrine vuote del centro e non solo sono un segnale di evidente fallimento -prosegue Procaccini-. Porteremo avanti la nostra visione di futuro e le nostre idee a piccoli passi e non con promesse roboanti».

«Parte del centro è divenuto un deserto del Sahara commerciale -ribadisce Sestili, che parla da addetto ai lavori essendo anch’egli commerciante- dove ci sono anche disparità di trattamento. Perché un’attività di piazza del Popolo paga tanto quanto una dislocata in una rua a livello di polizza assicurativa sul suolo pubblico? Perché gli ambulanti, invece, non la pagano? Perché chi ha il suo negozio in centro e lo vive al pari di un residente deve svenarsi per pagare il parcheggio ogni giorno e non può usufruire di un permesso?».
La chiusura è appannaggio di Frenquellucci. «Insisteremo anche sul decoro, l’abbiamo già ribadito in altra sede -conclude-. Un centro attrattivo deve essere pulito e visivamente accettabile, abbiamo in mente di delegare il tutto ad un consigliere che si occuperà esclusivamente di questo: i volontari che con coraggio si dedicano a rimuovere scritte e manifesti abusivi non possono essere lasciati soli».


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