facebook rss

Candidati “Fuori dal tunnel”
e… fuori dai partiti

ASCOLI - Il candidato sindaco Alberto Di Mattia e le proposte per un rinnovamento radicale: rivitalizzazione del centro, riduzione della disoccupazione giovanile. «Nonostante le offerte di alleanza e i consigli a lasciar perdere, siamo qui perché ci crediamo»
...

Alberto Di Mattia nella sala Cola dell’Amatrice insieme ad alcuni candidati della lista “Fuori dal tunnel”

foto e testo di Giorgio Tabani

«Vorrei iniziare facendo gli auguri a tutte le mamme presenti in sala». Così esordisce il giovanissimo candidato sindaco Alberto Di Mattia davanti a un folto pubblico di genitori e amici, durante la presentazione della lista “Fuori dal tunnel” nella sala Cola dell’Amatrice. Anche la collocazione scelta per l’evento – viene fatto subito notare – non è casuale: il chiostro di San Francesco è ormai diventato da tempo uno dei luoghi d’incontro principali per i giovani della città. E giovanissimi sono infatti i componenti della lista, che hanno un’età media di 21 anni (si alza a 23 solo per la presenza di due adulti).

Dopo una breve presentazione di tutti i candidati – molte assenze dovute a impegni di lavoro e studio lontano dalla città – Di Mattia ci tiene a raccontare le ragioni che hanno portato alla nascita della lista. «Dopo una serie infinita di confronti, in questi mesi e in questi anni, ci siamo resi sempre più conto che ad Ascoli occorreva un nuovo punto di vista che andasse al di là delle vecchie logiche di sinistra e destra e guardasse finalmente al futuro». Quello che traspare chiaramente, dalle parole emozionate di tutti i candidati intervenuti, è la voglia di mettersi in gioco nonostante molti abbiamo consigliato loro di farsi di parte: «Abbiamo perso per strada anche alcuni candidati, tra offerte di alleanze dai vecchi partiti e velati “consigli” a lasciar perdere, provenienti anche da molti genitori scettici sulle nostre reali intenzioni. Noi, invece, siamo qui perché ci crediamo davvero».

Ad accomunare questo gruppo di giovani volenterosi la passione per la politica: «Non siamo un partito, non siamo un’associazione ma siamo un insieme di ragazzi e ragazze interessato alla politica. C’è chi un po’ ci teme perché sa che gente così non si ferma né scende a patti fino a che non ha ottenuto il cambiamento che voleva». Un cambiamento che si basa su proposte che non sono né di ordinaria amministrazione, né vogliono restare un semplice libro dei sogni. Al ballottaggio infatti, avverte Di Mattia, «se non saremo noi ad esserci, appoggeremo soltanto chi dimostrerà fattivamente di condividere la nostra visione di cambiamento».

I punti programmatici vedono al centro il ripopolamento del centro storico sia di abitanti, in particolare giovani, sia di attività commerciali. Per farlo “Fuori dal tunnel” propone di istituire specifici sgravi e agevolazioni fiscali per chi si trasferisce e resta per almeno cinque anni. Inoltre, specifici aiuti sarebbero dedicati a chi offre spazi commerciali e/o abitativi a prezzo calmierato. Il centro storico dovrebbe trasformarsi in un centro commerciale naturale, con una guida centralizzata e pubblica, quella dell’assessore al commercio. Nuove linee di bus navetta urbani gratuiti dovrebbero poi collegare il centro pedonalizzato con i quartieri periferici. Il turismo potrebbe giovarsi di una campagna a livello nazionale, magari finanziata tramite uno sponsor privato interessato a legare il proprio marchio al rilancio delle zone terremotate.

Un’idea forte è quella di istituire un corso di laurea in digital marketing, un settore pieno di prospettive ma per il quale sono praticamente assenti le formazioni nel centro Italia. L’obiettivo è di attirare giovani da fuori e di dare prospettive a quelli ascolani, sia di studio che poi di lavoro sul territorio. Altra operazione per ridurre il flusso in uscita dei giovani dalla nostra città sarebbe l’attivazione di concorsi di idee e bandi destinati alle professionalità giovanili per aver modo di ottenere finanziamenti europei.

Una “Ascoli young card” comunale sarebbe quindi offerta ai giovani residenti – ma anche agli universitari per meglio integrarli – permettendo di usufruire di sconti su acquisti e servizi, oltre a ingressi ridotti di vario genere. Una “Arengo social card” per i redditi Isee più modesti invece permetterebbe a questa fascia della popolazione cittadina di usufruire di una riduzione nel pagamento dei servizi comunali in cambio di alcune ore di lavori di pubblica utilità.

Prese di posizione chiare infine su alcuni dei temi più caldi del dibattito cittadino: i parcheggi della Saba, di cui riprendere il controllo (magari con un socio privato di minoranza); l’ospedale unico, a cui opporsi con tutti i mezzi; la ripresa post-terremoto, su cui concentrarsi velocizzando i tempi e riaccendendo i riflettori mediatici.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X