L’assemblea del Comitato “Aria Pulita”
Restano ancora intatte all’interno dell’ex Ocma, nonostante la loro pericolosità accertata, le 38mila tonnellate di scarti di lavorazione che, da contratto, dovrebbero essere smaltite (salvo eventuali proroghe) entro la fine dell’anno. Rifiuti altamente pericolosi, secondo la perizia stilata nel 2016 da due chimici per conto del Tribunale, che “possono comportare gravi rischi per la salute delle persone”, in considerazione del fatto che le polveri tossiche possono propagarsi nell’aria. Insomma, una montagna di veleni a due passi dall’abitato di Villa Sant’Antonio, in un contesto ambientale già molto critico. La richiesta di autorizzazione allo smaltimento, presentata in Provincia il 30 gennaio scorso dalla Osi srl, società che ha acquisito l’ex Ocma e che vede come unico socio la croata Odgaliste Sirovina (specializzata in smaltimento rifiuti), non sarebbe stata accettata per questioni formali, ma a tutt’oggi non sembra sia stata protocollata una nuova istanza.
E’ quanto è stato riferito dai rappresentanti del comitato “Aria pulita” nel corso dell’assemblea pubblica di mercoledì sera, 22 maggio, in cui sono stati resi noti i primi dati forniti dalle due centraline di rilevamento (24 ore su 24) di PM10 e PM2.5, acquistate con una colletta e collegate alla rete nazionale on line “Che aria tira?”. «Sappiamo che non sono dati certificati – hanno affermato i portavoce del comitato – ma, in assenza di qualsiasi strumento ufficiale di rilevazione della qualità dell’aria, possono darci indicazioni attendibili su quello che respiriamo. E presto metteremo in funzione anche la terza centralina».
All’assemblea pubblica, svoltasi nel teatrino parrocchiale della frazione divisa in due Comuni dalla Salaria, erano presenti anche il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio e i candidati sindaco di Ascoli, Massimo Tamburri del M5S e Pietro Frenquellucci del Pd.
cf
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