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Vice presidente del Consiglio,
prove d’intesa dell’opposizione:
vicinanza Nardini-Tamburri,
Frenquellucci alla finestra

ASCOLI - Dopo aver dialogato con l’ex candidato sindaco del Pd, il consigliere di "Ascolto e Partecipazione" incontrerà tra stasera e domani il leader del M5S. «Democrazia partecipata e difesa del bene comune due concetti imprescindibili per ogni futura alleanza» dice l’esponente della lista civica apartitica. «Con l’esponente di AeP è nato un bel rapporto di fiducia e stima. E poi siamo stati noi i primi a parlare di bilancio partecipato» sottolinea l'esponente pentastellato
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di Adriano Cespi
Se la Destra, tra appetiti politici da soddisfare e poltrone assessorili o di presidente del Consiglio comunale da occupare, non è ancora riuscita a comporre la squadra per Palazzo Arengo, l’opposizione, in queste ore, è alle prese con i primi contatti post voto, le prime prove d’intesa, i primi tentativi di creare un fronte comune a Palazzo Capitani. Uno schieramento evidentemente antitetico a quello di maggioranza, che sappia fondere unità d’intenti e visione programmatica. Il tutto in vista del Consiglio comunale di sabato pomeriggio nel corso del quale il sindaco, Marco Fioravanti, dovrebbe presentare ufficialmente la nuova giunta comunale e l’assemblea, appena insediata, eleggere il presidente del Consiglio ed il vice. Il primo espressione, naturalmente, della maggioranza (il cui nome rientra nella ripartizione complessiva delle poltrone richieste dai partiti, Lega e Fratelli d’Italia, e dalle otto liste civiche d’appoggio), il secondo, come consuetudine, della minoranza.

Massimo Tamburri (Foto Vagnoni)

LA POSSIBILE NUOVA ALLEANZA TRIPARTITICA SUI PROBLEMI

Se il presidente sarà eletto dall’Aula come atto finale della lunga trattativa sugli assessori, il vice potrebbe rappresentare la prova del nove della nascita di una possibile nuova alleanza che vedrebbe Ascolto e Partecipazione (Emidio Nardini e Antonio Canzian), M5S (Massimo Tamburri ed Eleonora Camela) e Centrosinistra a guida Pd (Pietro Frenquellucci, Francesco Ameli e Angelo Procaccini), compattarsi sui problemi cittadini, pur restando su posizioni politiche diverse. E da questa ipotetica intesa dovrebbe restare fuori il centrodestra del fronte civico e moderato: Piero Celani, Alessio Pagliacci, Luigi Lattanzi, Francesco Viscione e Carlo Narcisi, che perderebbe anche ogni possibilità di ottenere la vice presidenza del Consiglio comunale. A meno che la maggioranza, nell’ottica di una convergenza d’ideali e di una strategia futura in ambito centrodestra, non tenderà la mano “riappacificatrice” votando, come vice presidente, uno dei cinque del gruppo Celani. Fantapolitica? Probabile, anche se è proprio la politica ad essere definita come l’arte dell’impossibile.

Emidio Nardini (Foto Vagnoni)

ECCO I FAVORITI PER LA VICE PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE

Quella del vice presidente di Palazzo Arengo è più una figura formale che sostanziale, di scarso impatto politico e programmatico, al contrario del presidente, che viene anche stipendiato per ricoprire quell’incarico (1.768 euro la sua busta paga mensile). Tuttavia l’ipotetico fronte alternativo al centrodestra la vede come il tentativo di dare visibilità ad una forte azione d’opposizione, che, come collante politico, abbia la risoluzione dei problemi di Ascoli. Ma chi potrà ricoprire questo ruolo? Quale consigliere sarà più adatto ad unire il fronte? Tre i papabili: Nardini, Frenquellucci e Tamburri, vice presidente uscente. Considerando, però, la distanza che c’è tra il M5S ed il Pd e gli attriti in corso tra i due partiti, soprattutto a livello nazionale, il consigliere che meglio rappresenterebbe la sintesi e che, dunque, potrebbe candidarsi a ricoprire il ruolo di vice presidente del Consiglio appare essere Nardini.

Pietro Frenquellucci (Foto Vagnoni)

PROVE TECNICHE D’INTESA: INCONTRO NARDINI-TAMBURRI

Nessun accordo, nessuna alleanza ufficiale. S’intende. Ma una visione univoca della politica e dei programmi, quella sì: c’è. Ascolto e Partecipazione e M5S sembrano, infatti, essere due movimenti gemelli. Con stessi valori e uguali programmi: legalità, meritocrazia e democrazia partecipata, nel primo caso; difesa del bene comune, nel secondo. «Noi non siamo un movimento chiuso – spiega Nardini, ex candidato sindaco di AeP – e, anzi, guardiamo con interesse a quelle forze politiche che reputiamo essere vicine a noi per caratteristiche valoriali ed ideali, uno per tutti il concetto della democrazia partecipata. Fermo restando che siamo una lista sì apartitica, ma comunque di centrosinistra. E credo che l’iniziativa promossa dal comitato “Stefano Rodotà”, che si terrà venerdì pomeriggio alla libreria Rinascita, sulla raccolta firme per portare in Parlamento una proposta di legge d’iniziativa popolare a difesa dei beni comuni, rappresenti la cartina al tornasole per verificare chi è più in sintonia col nostro modo di concepire la politica». Proprio per questo, dopo un faccia a faccia con Frenquellucci tenutosi nei giorni scorsi, Nardini, tra stasera e domani, incontrerà Tamburri. «In campagna elettorale – sottolinea lo stesso esponente pentastellato – tra incontri e forum, è nato un bel rapporto personale con Nardini, fatto di fiducia e stima. Per quanto riguarda poi la politica di AeP sul bene comune e la democrazia partecipata non vedo una grossa distanza. Anzi, siamo stati proprio noi del M5S i primi a parlare di bilancio partecipato». Poche parole, nessun riferimento ad eventuali alleanze o accordi, anche in chiave elezione del vice presidente, che lasciano, però, trasparire un’apertura verso una possibile condivisione dell’azione politica in Consiglio comunale.

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