Da sinistra Cristina Capriotti, Sara Calisti e Emanuela Di Cintio
Esultano le donne del Partito Democratico dopo il varo della doppia preferenza (uomo e donna) alle prossime elezioni regionali in programma nel 2020. Grande soddisfazione è stata espressa, in particolare, dalla componente femminile della segreteria Provinciale dove ci sono Cristina Capriotti (responsabile donne Dem), Sara Calisti (responsabile dell’ Organizzazione) ed Emanuela Di Cintio (responsabile dei circoli Pd).
«Tre i punti salienti sulla nuova legge che ci sentiamo di condividere in toto -affermano all’unisono- la doppia preferenza, la rappresentanza di genere ed il premio di maggioranza. Vogliamo ringraziare innanzitutto l’assessora Manuela Bora e la vicepresidente Anna Casini perché in questi anni non hanno mai perso la determinazione per il raggiungimento dell’obiettivo della doppia preferenza, anche a costo di aspri momenti di confronto. Ma un grande grazie va a tutte le associazioni e movimenti che hanno spronato la politica a muoversi. Come partito democratico siamo orgogliose di essere stati gli apripista per questa riforma storica per le Marche. Anche nel Piceno non siamo state ferme. Come Pd provinciale abbiamo sostenuto la proposta nei primi mesi dell’anno con un convegno ad hoc e da ultimo nella Festa de l’unità del Piceno».
«Noi donne, presenti in ogni ambito della società civile – proseguono Calisti, Capriotti e Di Cintio – dalla ricerca al lavoro passando per l’impresa e le associazioni, continuiamo a non trovare la giusta rappresentanza e riconoscimento nelle istituzioni. Con questa legge, a partire dalla rappresentanza di genere nelle candidature passando poi per la doppia preferenza di genere, saremo in grado di avere un riequilibrio. Ad esempio ad oggi nelle Marche su 31 consiglieri, solo 6 sono donne. La nuova legge consentirà di non avere più questa impari rappresentanza femminile e finalmente una democrazia paritaria – concludono-lLa nuova legge non prevede solo la doppia preferenza di genere, si va finalmente a legittimare pienamente la coalizione vincente anche con una maggiore trasparenza nelle alleanze. Unico rammarico l’occasione storica persa dalla destra nel non votare la legge nel suo intero. Ma non ci meraviglia: nella storia c’è chi -come i democratici guarda al progresso e chi al contrario, al conservatorismo».
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