Rocca D’Ajello torna a splendere,
i lavori dell’impresa Gaspari Gabriele
in meno di 180 giorni

CAMERINO - In seguito al sisma si sono verificati diversi dissesti nelle opere murarie ai quali hanno fatto seguito i lavori di riparazione e riduzione della vulnerabilità sismica. Il progetto è stato redatto dall’architetto Stefano Gelagna e dall’ingegnere Alessandro Vittorini Orgeas
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L’intero complesso di Rocca D’Ajello

La Rocca D’Ajello è sicuramente uno dei più affascinanti della provincia di Macerata, anch’esso colpito dal sisma dell’agosto 2016 e successivi. Il castello è sito nel Comune di Camerino nell’omonima contrada, è posto sulla sommità di una collina e poggia direttamente su un crinale; esso è costituito da una serie di corpi variamente articolati, di consistenza diversa, ma connessi in modo da costituire un unico complesso di tipo monumentale. Edificato dai Duchi di Varano di a partire dal XII sec., pur con evidenti segni di interventi susseguitisi nel tempo dall’epoca della sua prima realizzazione, conserva un carattere di unitarietà costruttiva come è evidente dagli elaborati allegati, con paramenti murari in pietra di arenaria squadrata, solai a volta di pietra e in legno, copertura in legno e laterizio. Il complesso principale con l’adiacente chiesa di San Biagio e i giardini all’italiana che connotano il tutto, dominano il paesaggio boscoso circostante ed è uno dei complessi più suggestivi della Regione Marche.

Perforazioni per inserire i tiranti

In seguito ai noti eventi sismici si sono verificati diversi dissesti nelle opere murarie ai quali hanno seguito i lavori di riparazione e riduzione della vulnerabilità sismica; i lavori sono stati eseguiti dalla impresa edile Gaspari Gabriele di Ascoli Piceno, mentre il progetto è stato redatto dall’architetto Stefano Gelagna e dall’ingegnere Alessandro Vittorini Orgeas. Le opere hanno riguardato la riparazione dei danni, la riduzione della vulnerabilità sismica e il rafforzamento locale del Monumento.

Il corpo principale nella parete nord-ovest lunga oltre 45 metri (con altezza costante di circa 15 metri), presentava un leggero fuori piombo con interessamento di parte della parete ovest nel punto di connessione; tale parete ha subito un principio di rotazione verticale verso l’esterno intorno all’asse di appoggio. Inoltre erano presenti lesioni nelle strutture secondarie ai livelli più alti, con danneggiamento dei controsoffitti in “camorcanna” decorata, dei pavimenti e delle merlature. Sulle torri le lesioni sismiche erano di tipo analogo e, pur con diversa estensione, hanno comportato i seguenti dissesti: la sconnessione delle pareti lungo gli spigoli di contatto, la conseguente espulsione delle travi di legno poste a sostengo degli orizzontamenti, battimento tra i paramenti murari con lesioni delle murature di contatto e, il danneggiamento degli intonaci e controsoffitti. Inoltre l’arco posto esternamente al complesso, posizionato sull’unica strada di accesso per la corte interna era privo di catena; si evidenziava il cuneo di spinta tali da comprometterne la stabilità.

Il fronte principale durante i lavori

Per mettere in sicurezza la parete nord-ovest e diminuire le pressioni sia all’interno della muratura che sul piano di appoggio delle fondazioni, è stato necessario:
• eliminare le spinte orizzontali non contrastate date dalla volte ai vari livelli con apposite catene metalliche;
• aumentare la resistenza della muratura collegando i due paramenti del “sacco” con apposite cuciture ed iniezioni di malte;

Tali interventi hanno comportato il miglioramento della connessione della parete con il resto del corpo dell’edificio. Con lo stesso criterio si è ripristinata la connessione dello spigolo ovest, con il resto delle murature, con opportune cuciture pretese (tiranti) disposte secondo il piano mediano delle pareti stesse. Gli interventi di ripristino di tipo convenzionale (cuci e scuci, consolidamenti locali, risarcimenti profondi delle stuccature) sono stati effettuati inoltre in tutti i punti in cui la muratura si presenta lesionata e sconnessa. Si sono eliminate le spinte delle volte del 1°, 2° e 3° livello con ripristini murari in chiave (intradosso) ed apposite catene metalliche passanti, disposte all’imposta delle volte stesse. Infine, il corpo centrale lungo circa 45 metri (per una lunghezza di circa 35 metri), presenta solo muri portanti nella direzione principale, mentre sono completamente assenti muri ortogonali, pertanto è stata disposta in posizione sommitale alle pareti una reticolare in acciaio e legno, giacente sul piano orizzontale e posizionata sopra le volte in “camorcanna” dell’ultimo livello e sotto le capriate in legno della copertura.

Iniezioni con malta di calce

Sulle torri agli spigoli si è operato con interventi di tipologia analoga quali:
• Risarcimento delle lesioni e delle sconnessioni della muratura in particolare in corrispondenza degli angoli con interventi di “cuci e scuci”;
• Scarificatura profonda e stuccatura a vista con malta di calce ed idonei protettivi dell’intero paramento esterno ed interno;
• Consolidamento della parete a sacco ai vari livelli per mezzo di iniezioni di consolidamento per migliorare l’effetto di insieme;
• Infine, consolidamento degli spigoli ai vari livelli con tiranti di acciaio passanti (catene) disposti lungo i lati interni dei muri.

Infine l’arco posto esternamente al complesso ha visto il risarcimento delle lesioni e delle sconnessioni della muratura con interventi di “cuci e scuci” e, il contrasto della spinta orizzontale tramite tiranti di acciaio (catene) disposti internamente.

Particolare aggancio membrana reticolare – capochiave esterni

Al termine di lavori eseguiti in meno di 180 giorni naturali e consecutivi, la struttura è tornata alla sua attuale vocazione ricettiva. Il castello dispone di ampi spazi esterni e di tre vaste sale per un totale di 450 posti, offre quindi diverse scelte organizzative e la sicurezza di uno svolgimento ottimale dell’evento anche in caso di maltempo senza ricorrere a tensostrutture; presenta una cucina attrezzata e vari servizi distribuiti per tutto il Monumento.

(articolo publiredazionale)

La membrana controvento piana posta tra le volte e il tetto

I saloni voltati incatenati

Elisabetta Vitalini Sacconi, proprietaria del Complesso

Vista del complesso arrivando da Camerino

Scala interno

Una delle diverse stanze decorate

Corridoi voltati

Scalone principale con plafone affrescato

Il cortile superiore

Un ambiente voltato molto suggestivo

Il salone voltato dei ricevimenti

Il giardino

Il fronte principale visto dal giardino

Vista dalla fonte


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