di Walter Luzi
Ciao Romano, siamo qui. E siamo tantissimi. Per ricordare nel migliore dei modi Romano Tempera nel primo anniversario della scomparsa, sono stati circa duecento gli amici che si sono ritrovati accanto a Lorelay e Sara. La moglie e la figlia di Romano, che hanno fortissimamente voluto questo 1°Memorial, realizzato grazie al prezioso contributo della gloriosa Asa. Forse neppure loro si aspettavano tanta gente. Segno eloquente di quanti amici Romano abbia lasciato, e di quanto sia stato amato. Una bella camminata in buona compagnia in una domenica mattina piena di sole, che profuma di tutto tranne che di autunno. Partenza dal campo scuola “Bracciolani” lungo la stessa strada che percorreva abitualmente lui, di corsa o di passo che fosse. Poco trafficata, immersa nel verde, con una vista sulla campagna circostante e sulla vallata, che sa di pace. Nel lungo corteo che si snoda, si sgrana, si allunga lungo la stretta strada che sale verso Tozzano riecheggiano i racconti dei mille, divertenti aneddoti legati al geometra Tempera.
Con Claudio, il fratello, tanta gente, di ogni età. Moltissime le amiche ed ex colleghe di Lorelay, una vita spesa nell’insegnamento, ed una pensione, il traguardo più atteso, arrivata insieme al dolore più grande. Tutti accomunati dall’affetto per Romano, e per la sua famiglia. Nel corteo multicolore sfilano gli amici storici, Piero Castelli e Lucio Mariani, e i pochi veri incrociati in Pfizer, l’azienda dove aveva lavorato per trentuno anni prima di subire, infine, una estromissione sofferta, devastante per fisico e morale. Ci sono Giuliano Tosti, Massimo Silva e Nicola Silvaggi.
Ci sono i compagni di squadra nelle tante formazioni calcistiche dilettantistiche e amatoriali in cui ha militato, e i seguaci dell’incrollabile, comune, fede calcistica juventina. Al termine dalla salita verso Tozzano un lungo, commosso applauso verso il cielo ha salutato Romano prima del ritorno al campo scuola. C’è un ricco buffet di dolci ad attenderli nella sala riunioni dell’Asa. Fatti in casa da Lorelay, Sara e tante amiche in gamba. Ci hanno messo il cuore anche loro. In quaranta prolungano degnamente questo primo Memorial a Villa Angelini. A tavola. Si perchè Romano, oltretutto, era anche una buona forchetta.
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