Nicoletti e Cardinaletti i “forestieri”
alla guida dell’Ascoli prima di Neri

SERIE B - Il fiorentino rimase in carica 33 giorni avviando il fallimento della società retta da Roberto Benigni. L'ex bancario di Jesi, nominato amminstratore delegato da Francesco Bellini, rimase due anni
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L’ingresso della sede dell’Ascoli Calcio in corso Vittorio Emanuele

di Bruno Ferretti

Non è la prima volta che un personaggio non ascolano si trova alla guida dell’Ascoli Calcio, simbolo calcistico della città, nonché onore e vanto del popolo bianconero.

Massimo Pulcinelli e Carlo Neri

Il nuovo presidente è Carlo Neri, romano, nominato la scorsa settimana dal Cda, appena tre giorni dopo le dimissioni di Giuliano Tosti che aveva ricoperto la carica per 15 mesi. Neri, la cui presenza è prevista al “Curi” di Perugia insieme al patron Massimo Pulcinelli, deve augurarsi che le cose per lui possano andare decisamente meglio, rispetto ai due “forestieri” che, negli anni successivi alla scomparsa di Costantino Rozzi, lo hanno preceduto alla guida dell’Ascoli. Chi? Costantino Nicoletti, procuratore calcistico giunto da Firenze, e Andrea Cardinaletti, ex bancario, nato a Jesi. Ricordiamo in sintesi come sono andate le cose.

Nicoletti atterrò sul pianeta Ascoli nel novembre del 2013. La società guidata da Roberto Benigni faceva ormai acqua da tutte le parti ed era irrimediabilmente avviata verso il fallimento che si concretizzo’ il 17 dicembre 2013. Sono trascorsi quasi sei

Costantino Nicoletti

anni. Nicoletti ebbe la carica di presidente, poi quella di amministratore delegato. Vista la compromessa situazione finanziaria del club, fece valutare il bilancio da alcuni avvocati fiorentini di sua fiducia e senza perdere altro tempo portò i libri contabili in Tribunale avviando, di fatto, la procedura di fallimento. L’avventura di Nicoletti ad Ascoli durò complessivamente 33 giorni. Giorni da incubo. Sicuramente il momento più basso della storia bianconera, non certo per sua responsabilità.

Andrea Cardinaletti e Francesco Bellini

Seguirono i quattro anni di Francesco Bellini che acquistò l’Ascoli all’asta fallimentare (6 febbraio 2014) insiene agli imprenditori ascolani Battista Faraotti, Giuliano Tosti, Gianluca Ciccoianni e Piero Palatroni. Quest’ultimo lasciò dopo circa un mese, e un passo indietro – successivamente – ha fatto successivamente anche Faraotti, pur restando molto vicino all’Ascoli come primo sponsor e non solo. Bellini, diviso fra Canada e Italia, fra Montreal e Ascoli, ad un certo punto decise di affidare l’Ascoli ad Andrea Cardinaletti di Jesi, ex presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, istituto bancario nazionale preposto al finanziamento e alla ricostruzione di impianti sportivi. Cardinaletti fu presentato ufficialmente da Bellini il 16 marzo 2016 come amministratore delegato. Poi fu nominato anche responsabile dell’area tecnica. La sua avventura con l’Ascoli durò due anni, senza lasciare un segno tangibile.

Nell’estate 2018 – storia recente- il 90%  delle quote azionarie dell’Ascoli é stato rilevato dall’imprenditore romano Massimo Pulcinelli, presidente della Bricofer Italia spa, azienda leader del settore “fai da te”. E adesso é iniziata l’era di Carlo Neri, manager romano, esperto di finanza e marketing, che un mese fa è entrato nel CdA bianconero diventandone ben presto presidente con la benedizione dell’amico Pulcinelli. Buona lavoro e buona fortuna. A lui e all’Ascoli.


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