di Franco De Marco
Franco De Marco
Sono tornati per quattro giorni (fino a domani domenica) i food truck in piazza Arringo questa volta in occasione dell’Halloween Beer Festival. E ancora una volta – giudizio naturalmente personale – la bruttura è compiuta. Noi di “Cronache Picene” siamo convinti che piazza del Popolo e piazza Arringo, le due piazze monumentali simbolo della città, bellissime e, a ragione, considerate tra le più belle d’Italia, rinascimentale la prima di origine romana la seconda, non debbano essere invase e oscurate continuamente da manifestazioni, mezzi e attrezzature indiscriminate.
La loro bellezza è fatta di armonia e l’armonia non può essere spezzata ogni settimana o quasi. Ormai invece, a quanto si deduce dai fatti, questi due luoghi monumentali sembrano completamente “sdoganati” ad ogni tipo di manifestazione commerciale. La cultura vera c’entra ben poco. Così, dopo il cioccolato in piazza del Popolo, ecco in piazza Arringo camioncini ristorante, con tanto di bracieri o di friggitrici all’aperto, gazebi molto ordinari, tavolate e anche vecchi banchi di scuola dove mangiare e bere birra fino a tardi. E il Palazzo dell’Arengo inevitabilmente usato anche per appoggiare attrezzature varie. Piazze sottratte al godimento di tranquille passeggiate e pure alla vista totale nonostante gli edifici monumentali e l’unicum di assoluta bellezza. Lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo. Se per alcuni eventi culturali straordinari (straordinari davvero però), o quanto meno identitari rispetto alla tradizione cittadina, l’invasione può passare, comunque in pochissime occasioni annuali, non si può accettare la continuità dell’ordinario e del brutto.
Piazza Arringo durante un evento dedicato al food
Il rispetto dei luoghi monumentali e religiosi va sempre tenuto al primo posto e non può piegarsi, continuamente, a ripetizione, oramai ogni fine settimana, alle iniziative più disparate. Iniziative che, sia ben chiaro, hanno tutto il diritto di essere realizzate – rispettando le regole – ma che possono trovare location più adatte e meno impattanti. E il capoluogo piceno, anche nel centro storico, o nelle immediate vicinanze, di luoghi forse più adatti ne ha tanti. Ad esempio piazza Sant’Agostino, il polo culturale di Sant’Agostino, piazza Ventidio Basso, il chiostro di San Francesco, piazza della Viola (se si potesse superare il problema del parcheggio gestito dalla Saba), il giardino Colucci o il campo Squarcia o anche alcune vie centrali. Ecco perché il nostro discorso non è certo contro chi organizza e lavora in questo campo e ci mette anche passione. Si tratta semplicemente di stabilire una regola. Cosa, dove e quando si può fare. E’ innegabile che la vocazione naturale del centro storico è culturale e questa deve essere la strada maestra.
Giustissimo, come afferma convinto il primo cittadino Marco Fioravanti, tentarle tutte per rivitalizzare il centro storico. Ma c’è modo e modo. Non si può spacciare per culturali e di qualità iniziative che, pur rispettabili, non lo sono. Anche il presidente regionale del Fai, Alessandra Stipa, ha di recente preso posizione giudicando fuori posto alcune iniziative nei luoghi simbolo della città. Si sta diffondendo un largo sentimento in tal senso. Dunque, scelte precise e regole, per favore. E se l’Amministrazione comunale ritiene che invece piazza del Popolo e piazza Arringo debbano essere “sdoganate” completamente, anche in questo caso, lo si formalizzi. Sul tema riapriamo il dibattito. Ci auguriamo che il caso dell’Halloween Beer Festival lo rinfocoli. “Cronache Picene” è pronta ad ospitare ogni opinione.
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