Braglia a fine gara
di Lino Manni
Ascoli cuor di leone. Dopo l’uno due dei calabresi la partita sembrava terminata. Il gol di Ninkovic, oggi il miglior in campo nonostante l’evitabilissima ammonizione che gli costerà un turno di stop, ha riaperto la gara dando una iniezione di fiducia ai bianconeri. Tutto il contrario per il Cosenza che da quel momento in poi è andato in difficoltà contro l’irruenza bianconera e ha dovuto giocare un altro tipo di partita.
«Il primo gol ha cambiato il corso della partita – ha dichiarato in sala stampa il tecnico dei calabresi Piero Braglia – un gol nato da un rimpallo. Episodio che ha cambiato l’inerzia della gara che sembrava tutta a favore nostro. Loro hanno preso coraggio mentre noi abbiamo cominciato a prendere paura e di conseguenza ci siamo abbassati. Troppo. Una partita strana anche se sul 2-1 abbiamo avuto anche qualche altra occasione per chiuderla definitivamente. Noi in avanti stiamo migliorando ma dietro, almeno oggi, abbiamo commesso gravi errori che generalmente non facciamo. Siamo stati sempre in partita contro tutti e tutto ma poi le gare bisogna portale alla fine perché altrimenti i complimenti li prendiamo noi e i punti li fanno gli avversari. Poi tutto diventa più difficile».
Tanta rabbia in casa del Cosenza che tre gol in una partita non li aveva mai incassati. Cosenza che forse si è illusa per il doppio vantaggio dopo una ventina di minuti. L’Ascoli ha riscattato la figuraccia di Crotone mettendo in mostra un goleador come Scamacca e le qualità tecniche di Ninkovic che quando si mette in mente di giocare al calcio è di categoria superiore.
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