Giorgia Latini e Matteo Salvini nel centro di Ascoli
di Claudio Romanucci
(fotoservizio Andrea Vagnoni)
E’ arrivato ad Ascoli alle 18,30 dopo una giornata d’impegni pre elettorali tra l’Umbria, Fabriano e Civitanova. Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha trovato ad attenderlo centinaia di aderenti e curiosi in Piazza Simonetti. Sceso dall’auto, è entrato nella sede del partito di via Del Duca giusto il tempo per gustarsi un’oliva fritta, inaugurare con un brindisi di prosecco la sede e trasferirsi a piedi in Piazza Arringo per il comizio.
Ad attenderlo, sul palco, i candidati del partito: decine di palloncini azzurri liberati in volo al suo arrivo. La Lega Nord presenta prima nel listino Camera per Marche Sud l’assessore alla Cultura di Ascoli, Giorgia Latini. Al Senato, invece, il “Carroccio” schiera capolista il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini.
Ad introdurre il suo intervento è stata proprio la Latini: sotto il palco, di spalle all’Arengo, Salvini ha rotto il ghiaccio ironizzando sul cartello sollevato dal un giovane tra la folla: “Meglio extracomunitario che Salvini” c’era scritto sopra. «Se ci lasci il numero di telefono lo giriamo alla Boldrini» ha risposto senza scomporsi.
Segue l’intervento, a 360 gradi, dalle leggi “sbagliate” all’immigrazione toccando tutti i tasti del confronto politico nazionale, ascoltato anche tra la folla dal sindaco Guido Castelli: «Non vedo l’ora di cancellare la legge Fornero.
Il sindaco Castelli in mezzo alla gente in Piazza Arringo e non sul palco
Se si obbliga la gente a lavorare fino a settant’anni è chiaro che i giovani scappano. Lasciamo che i nonni facciano i nonni. I dati sui bambini nati è il peggiore degli ultimi 150 anni. E se gli italiani non fanno più figli arriva qualche fenomeno di sinistra che dice: Salvini non ti preoccupare, te li mando già adulti sui barconi».
Poi la questione parità di genere – «Per chi sostiene che la donna vale meno dell’uomo non c’è posto nella mia Italia. Prima questa gente cresce, diventa più rispettoso e poi casomai ne riparliamo. Più lavoro significa altro, non un braccialetto elettronico che controlla quando uno va a fare la pipì, non vanno pagati 2 o 3 euro all’ora come fanno le finte cooperative. Noi vogliamo far lavorare la gente che vuole farlo, senza zavorre, studi di settore, scartoffie e burocrazia. Voglio un paese normale, niente di eccezionale. Non sono venuto ad Ascoli a dire votatemi o votateci perché poi saremo tutti belli, ricchi, simpatici, fortunati e intelligenti. No. Propongo un paese normale, come quella che mi avevano lasciato i miei nonni e genitori».
Il brindisi nella sede della Lega
Dal lavoro alla sicurezza – «Se entri in casa o nel mio negozio ho il diritto di difendermi e tutelare la mia famiglia. Un paese normale rispetta chi indossa una divisa: qualcuno ha preso le carceri italiane per un albergo. Siccome quasi la metà dei detenuti reclusi sono stranieri (e ci costano 200 euro al giorno) per come la penso io possono tornare in galera nel loro paese. Ieri il Pd, in Commissione giustizia, il Parlamento ha approvato l’ennesimo decreto ‘svuota-carceri’ che prevede che per le pene inferiori ai quattro anni non si va in galera. Tradotto per la vicina Macerata: se quel nigeriano fosse condannato solo per vilipendio e occultamento di cadavere a meno di 4 anni sarebbe a spasso. E poi è Salvini quello che sarebbe brutto e cattivo o mandante morale di quello che succede. Io penso che la sinistra che ha governato questo paese abbia la coscienza sporca. Perché ha fatto entrare mezzo milione di clandestini che sono in giro per le nostre città a far casino».
La prossima settimana è previsto il confronto tv con la Boldrini – «Non vedo l’ora – aggiunge – gli porterò anche il saluto di Ascoli. Il 4 marzo è alle porte, vengo da Fabriano dove c’è gente che va alla Caritas per dar da mangiare i propri figli a causa della disoccupazione. L’immigrazione giusta per questa Italia, oggi, è zero. Prima diamo il pane alla nostra gente poi vedremo di distribuirlo agli altri. Io nono mollo, voglio prendere per mano 60 milioni di italiani per dargli orgoglio e dignità».
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