Con “Anchise” le famiglie
dei malati di demenza
non saranno più sole

ASCOLI - L'associazione è stata fondata a febbraio scorso. Il presidente è il dottor Adelmo Tancredi, psicologo in pensione dell'Area Vasta 5: «La patologia ha un profondo impatto sulla vita sociale del malato e dei congiunti». Ecco gli scopi immediati e a lungo termine
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Adelmo Tancredi

Nasce ad Ascoli l’associazione “Anchise – Associazione familiari di persone con demenza” per aiutare le famiglie a prendersi cura del loro congiunto affetto da questa delicata patologia

A darne l’annuncio è il dottor Adelmo Tancredi, presidente dell’associazione, psicologo per oltre quaranta anni presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’Area Vasta 5, in pensione dal 2017.

«Le demenze – spiega il dottor Tancredi – rappresentano una patologia rilevante dal punto di vista epidemiologico, con un profondo impatto sulla vita dei singoli e delle loro famiglie che spesso sono le uniche a prendersi cura di loro.
La situazione è stata resa ancora più drammatica dalla emergenza Covid con la chiusura dei pochi centri esistenti e il conseguente aumento delle difficoltà delle famiglie».

Si tratta di una sindrome clinica caratterizzata da perdita di più funzioni cognitive, tra le quali quasi sempre la memoria, di entità tale da interferire con le usuali attività sociali e lavorative del paziente.

Oltre ai sintomi cognitivi sono presenti sintomi non cognitivi, che riguardano la sfera della personalità, l’affettività, l’ideazione e la percezione, le funzioni vegetative, il comportamento.

“Anchise”, fondata l’11 febbraio 2020, si propone di organizzare, promuovere e realizzare corsi di formazione, seminari, incontri, al fine di dare alle famiglie maggiori strumenti per conoscere la malattia, mantenere la relazione con il paziente, migliorare la qualità della vita.

I volontari intendono realizzare convenzioni, accordi, progetti con enti, istituzioni e associazioni al fine di promuovere, informare, tutelare i malati circa i loro diritti e promuovere iniziative finalizzate a informare e sensibilizzare la cittadinanza.

Ma prima di tutto questo, nella situazione specifica di emergenza, l’associazione si occuperà di aiuto telefonico a distanza e sostegno alle attività di cura domiciliare.

«Prendersi cura di un familiare anziano disabile – aggiunge lo psicologo –  non è solo qualcosa di privato, vissuto spesso con sofferenza e sacrificio, ma incarna un valore sociale, è un atto che si fonda su un valore morale fondamentale della nostra cultura e della nostra vita sociale».

L’associazione è aperta a tutti coloro che vogliono partecipare e che ne accettano e condividono le finalità e i principi statutari.

Il consiglio direttivo è formato da Donatella Petritola, Melissa Panichi, Fabiola Silvi, Simona Bottega, Mauro Tarquini, Fiammetta Monte, Darinka Daria, Sabrina Vici.

 


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