Mercati ambulanti,
la ripartenza è slow
Pioggia, bancarelle ridotte
e pochi acquirenti

ASCOLI - Presente un 60% dei soli espositori. Piazza Arringo mezza vuota. Tutti però hanno rispettato le misure di sicurezza. Andrà sicuramente meglio sabato prossimo. L'assessore Stallone: «Ascoli prima grande città a riospitare gli ambulanti. A passi graduali verso la normalità»
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Il mercato di piazza Arringo

Ad Ascoli, oggi, il ritorno dei mercati ambulanti in piazza Arringo, piazza Roma e in via Recanati, è avvenuto sotto una cattiva stella. Poche bancarelle e soprattutto pochi acquirenti. Più che per gli effetti dell’emergenza coronavirus, gli espositori sono stati scoraggiati dalla previsione di pioggia. Hanno partecipato ai mercati circa il 60% delle solite bancarelle. E la pioggia, verso le 11, ha fatto scappare parecchi dei presenti. Ripartenza flop, meglio slow, si potrebbe dire, ma in realtà c’era da aspettarselo.

E’ servita però, questa ripartenza bagnata, a mettere a punto tutte le previste norme di sicurezza. E in questo, bisogna dirlo, gli espositori sono stati molto attenti con entrata da un lato e uscita dall’altro, mascherina, distanziamento con il pubblico e igienizzazione della mani. Insomma la “macchina” è stata ben rodata. Sicuramente sabato prossimo andrà meglio soprattutto se il tempo sarà più clemente. L’assessore comunale al commercio Nico Stallone, questa mattina, ha girato un po’ tra tutti i mercati portando “conforto” e assicurando il massimo impegno dell’Amministrazione comunale  per favorire la ripresa.

«Ascoli è stata la prima grande città – commenta l’assessore – ad ospitare i mercati ambulanti dopo il Coronavirus. Anche in questo siamo stati i primi. Domani gli ambulanti andranno a Porto San Giorgio poi a San Benedetto. Partenza flop? No. A causa della pioggia si poteva prevedere. Io penso che, per tutte le attività, la ripartenza avviene con passi graduali. Non bisogna abbattersi, questo sì».

E’ indubbio che questi ambulanti hanno subito, a causa del coronavirus, un danno notevolissimo, una “mazzata” dalla quale non sarà facile riprendersi. Due mesi e più di mancati incassi, per attività di questo genere, possono essere fatali. Ma c’è voglia di ricominciare. Almeno in questi primi giorni di riapertura di tutte le attività commerciali, come per la verità facilmente prevedibile,  la risposta degli ascolani è stata piuttosto fiacca. Poche persone in giro. Se per i commercianti non è un dato positivo, per la guerra contro il coronavirus è un fatto positivo.

f.d.m.


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