Egregi “movidari”,
una birra è poco,
ma due sono troppe

SAN BENEDETTO - Cala la notte e sul quadrilatero sambenedettese della movida calano i giovani. Molto bravi durante la quarantena, ora che si può uscire di casa alcuni - sempre troppi - vogliono passare dagli incontri via internet a quelli veri. È anche giusto ma, senza nessuna giustificazione per i vandali, forse è anche il caso di evitare “contagi ravvicinati”. Da “portatori sani di virus” ricordate che poi tornate a casa, da genitori e nonni, e loro non meritano di ammalarsi, magari dopo aver pagato le multe che potreste prendere da “movidari”
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di Epifanio Pierantozzi
Egregi “movidari” (chissà se mi passate questo neologismo), fra poco “cala il sole” ed è tempo di incontrare gli amici, con un bicchiere in mano. 
Lungi da me l’idea di sermoneggiare o moraleggiare dall’alto delle mie troppe primavera, così “facciamo il punto”
Vi si deve dare atto che durante la quarantena (ma i giorni di clausura sono stati molto di più) la vostra generazione è stata ligia, se non la più ligia, al dovere e siete stati buoni buoni dentro casa. Ora, però, qualcuno di voi ha tradotto in “tana libera tutti” la fine della “reclusione casalinga” e vuol recuperare dal vivo quella socialità frequentata via internet. 
Così siamo tornati alla solita notte prefestiva fatta di una birra (o uno shottino) in più, gratuiti atti di vandalismo (che non è ribellione) e troppi neuroni lasciati a casa… in quarantena.
Mi dicono che quel “quadrilatero” del centro – che, con la vostra presenza, per qualche ora diventa una libera repubblica – sia sempre più affollato da extrasambenedettesi, poiché i vostri coetanei locali preferiscono non partecipare alle notti brave. Dovrebbe essere un segnale, per i più accorti, che qualche cosa non va se i loro luoghi di aggregazione si spostano lontano dalla vostra movida. 
Non è certo la presenza delle forze dell’ordine o le multe ai gestori dei locali – mentre quelle vostre le pagano i genitori – una soluzione, poiché è un fatto culturale e di civiltà. Sul primo non sprechiamo molte parole poiché certi, se non troppi, “movidari” non sanno neanche cosa sia, mentre sulla civiltà sarà bene rendersi conto che la tua liberta finisce dove inizia quella degli altri.
Infine troppi responsabili – politici, rappresentanti dello Stato e abitanti della zona – dimenticano che sono stati giovani anche loro. Infatti cambia il modo, ma gli ormoni giovanili abbiamo tutti cercato di placarli, magari noi – meglio o peggio, è solo un punto di vista – in modo diverso. 
A questo si aggiunga il fatto che, a dispetto di alcune dichiarazioni di “professoroni” circa la fine del contagio che sembra una giustificazione, i nuovi contagiati da Covid-19 (nelle Marche, ed è notizia di qualche giorno or sono) sono per due terzi sotto i 35 anni. Magari in forma leggera, magari i giovani hanno la meglio su questo virus, ma pensate che, da “portatori quasi sani”, poi tornate a casa dove ci sono i vostri genitori e i vostri nonni. Loro sì, se infettati, corrono il rischio di ammalarsi. 
Così, fermo restando che una birretta o uno shottino in più non vi fanno diventare grandi, forse è il caso almeno di rispettare le regole di distanziamento e mascherina. Non farlo non vuol dire essere dei ribelli, bensì avere a cuore i propri cari… che pagano le multe.

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