Un anno all’Arengo,
Pietro Frenquellucci (Pd)
«Da Fioravanti solo promesse,
subito patto con i commercianti
e piano scuole»

ASCOLI - L’ex candidato sindaco traccia il suo personale bilancio del primi 12 mesi targati Fioravanti: «Clima da perenne campagna elettorale». Dalla ripresa economica all’annosa questione dell’ex area Carbon. La frattura sanata con Nardini e i rappresentanti di Ascolto & Partecipazione
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di Federico Ameli

Prosegue il nostro viaggio nella politica ascolana a un anno di distanza dall’elezione di Marco Fioravanti. Questa volta, a tirare le somme di questi primi dodici mesi di mandato è Pietro Frenquellucci (PD), ex candidato sindaco e ora consigliere di minoranza che da un anno a questa parte, dopo aver fallito l’accesso al ballottaggio del 9 giugno 2019, cerca di rappresentare al meglio le istanze del proprio elettorato in consiglio comunale insieme ai colleghi Ameli e Procaccini, pur con tutte le difficoltà del caso.

Pietro Frenquellucci (foto Andrea Vagnoni)

«Il gruppo consiliare del Partito Democratico – dichiara Frenquellucci – sta portando avanti un’opposizione responsabile. Come è noto, purtroppo le minoranze hanno pochissimo spazio e, salvo rari casi, solo cinque minuti a disposizione per intervenire su una questione, per cui approfondire e sviscerare un argomento diventa inevitabilmente molto complicato. La legge prevede numeri schiaccianti per la maggioranza, complicando e a volte vanificando i nostri sforzi».

«Non sono iscritto al Partito Democratico – ricorda – ma cerco di rappresentare al meglio quella parte del mio elettorato, come anche quello di Articolo Uno e del Partito Socialista Italiano e di AttivaMente e Territorio è Sviluppo, le altre liste che mi hanno supportato, portando in consiglio comunale le loro esigenze. Tra le altre cose, negli ultimi mesi abbiamo presentato due mozioni: la prima, sollecitata da AttivaMente e incentrata sul tema dell’ambiente, riguardava l’utilizzo di materiale compostabile e biodegradabile in occasioni di feste e spettacoli pubblici, cercando di disincentivare il consumo della plastica. La seconda, su ispirazione di Territorio è Sviluppo e in collaborazione con Ascolto & Partecipazione, era nata per sollecitare la creazione di comitati di quartiere per dare la possibilità anche a chi è più decentrato di rapportarsi in qualche modo con l’Amministrazione».

Il sindaco Fioravanti (foto Andrea Vagnoni)

È proprio l’Amministrazione, a un anno di distanza dal suo insediamento, ad essere al centro dell’attenzione in questi ultimi giorni, con da una parte il sindaco Fioravanti e dall’altra i suoi avversari politici di un tempo a tratteggiare un primo bilancio di questo primo traguardo tagliato dalla giunta. Interpellato sull’argomento, Frenquellucci mette subito le cose in chiaro. «Ci tengo a sottolineare – spiega – come il coronavirus abbia inevitabilmente stravolto ogni sorta di progetto e programmazione e mi rendo conto delle difficoltà incontrate dall’Amministrazione. Ad ogni modo, ci sono alcuni aspetti che indubbiamente risultano comunque non giustificabili, in nessuna maniera.

«Scuole, parcheggi e area Carbon – va avanti Frenquellucci – sono temi giganteschi che riguardano da molto vicino la vita della città e su cui Fioravanti si è limitato esclusivamente a fare annunci, senza trovare soluzioni. Anche il piano per il commercio che è stato licenziato qualche giorno fa altro non è che una serie di propositi che nella realtà del provvedimento mancano di concretezza. Salvo alcune piccole cose, dovute in parte anche all’effetto “traino” della precedente Amministrazione (vedi lavori in piazza Sant’Agostino) siamo rimasti agli annunci della campagna elettorale. Ben venga, ad esempio, la nomina del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ma si tratta di ordinaria amministrazione, c’è bisogno di una scossa forte che non lasci indietro nessuna parte della città».

Il centro ha bisogno di ripartire

In una situazione di per sé complessa e ulteriormente aggravata dalla recente emergenza sanitaria, pur comprendendo le inaspettate problematiche a cui la giunta Fioravanti si è trovata a dover far fronte, Frenquellucci non risparmia qualche critica all’operato dell’Amministrazione.

E su un tema scottante e attuale come quello del piano per il rilancio economico, l’ex candidato invoca una stretta e controlli a tappeto nel tentativo di ridurre il gap tra normali cittadini e la categoria dei commercianti e degli artigiani, che paradossalmente rischiano di approfittare della situazione di emergenza a spese degli altri.

«Un piano del genere – afferma Frenquellucci – ha senso solo se si mettono sullo stesso livello i gestori di esercizi commerciali o artigianali e il resto della cittadinanza. Mi spiego: la crisi del commercio, su cui recentemente si sono abbattute anche le conseguenze economiche del coronavirus, è evidente e l’Amministrazione ha il dovere di intervenire in aiuto di queste categorie. Finanziamenti e agevolazioni come l’abbattimento della Tari e la concessione di spazi pubblici alle attività sono misure necessarie, ma a questo punto ritengo fondamentale che l’Amministrazione stringa un patto di solidarietà con i commercianti per tutelare anche i diritti degli altri cittadini».

La consegna delle chiavi dell città a Sant’Emidio

A questo proposito, il consigliere propone un esempio pratico del suo ragionamento «Non è possibile – spiega – che all’indomani della riapertura di un’attività commerciale i prezzi siano stati automaticamente aumentati. Se le istituzioni consentono loro di incrementare il numero di posti all’aperto, compensando in qualche modo il minore incasso, non si può tollerare che i prezzi continuino a salire, anche perché è evidente come, anche una volta tornati alla normalità, le tariffe resteranno le stesse e di certo non diminuiranno. Inoltre, il patto di solidarietà è di fondamentale importanza anche per la tutela del lavoro dipendente. Se gli imprenditori beneficiano di aiuti economici e l’Amministrazione va loro incontro come può, non possono certo appellarsi alla crisi per ridurre drasticamente il personale o per ridurre gli stipendi».

Cosa può fare di concreto l’Amministrazione in una situazione tanto delicata? «Attivare i controlli ed essere implacabile, anche perché si rischia di penalizzare chi le regole le rispetta. Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di esercizi commerciali in cui non vengono osservate le distanze di sicurezza, mettendo a repentaglio la salute dei clienti e danneggiando economicamente chi invece lavora nel rispetto delle regole. C’è bisogno di controlli a tappeto da portare avanti con il massimo rigore, stimolando gli enti tenuti a vigilare a fare la loro parte, cosa che non mi risulta stia avvenendo regolarmente».

Uno scorcio dell’area Carbon (foto Perozzi)

Rimanendo sempre in tema emergenza sanitaria, Frenquellucci lancia l’allarme per l’anno scolastico 2020/2021, con la precaria situazione legata alla stabilità degli edifici e al rispetto delle norme anticontagio che ad oggi non sembra costituire una priorità nell’agenda politica di Fioravanti. «La situazione è gravissima – denuncia il consigliere – e non basta certo dire che si sta cercando una soluzione per trovarla. Bisogna prepararsi per tempo e costituire un gruppo di lavoro specifico che possa valutare anche delle risposte provvisorie da mettere in campo nel momento in cui si sapranno i numeri effettivi. Non si potrà in alcun modo aspettare settembre, ci troveremmo davanti ad un disastro annunciato. L’unica via percorribile è quella di prepararsi per tempo alle difficoltà in cui si troveranno le scuole, dato che con buona probabilità la distribuzione di classi e studenti sarà molto diversa da quella che a cui eravamo abituati fino a qualche mese fa».

«L’Amministrazione – prosegue – ha il dovere di valutare delle azioni preventive. In questo senso, un po’ come fatto recentemente per i Covid Hospital, si potrebbe pensare di sondare la disponibilità di qualche capannone attualmente inutilizzato, ad esempio nella zona industriale, dialogando con degli imprenditori di buon cuore nel tentativo di ottenere la concessione delle strutture in comodato gratuito da utilizzare nel momento del bisogno. Se è stato possibile realizzare interi reparti di rianimazione in tempi brevissimi, non ci saranno problemi nell’allestire delle strutture essenziali con banchi e sistemi di riscaldamento a spese del Comune. Certo è che non si può pensare di risolvere il problema a settembre partendo da zero: è di questo che parlo quando dico di aver visto troppe chiacchiere e poca sostanza».

Nardini di Ascolto & Partecipazione (foto Vagnoni)

A finire nel mirino di Frenquellucci sono stati lo scarso pragmatismo e i proclami dell’Amministrazione, che il consigliere accusa di aver fatto campagna elettorale in un periodo in cui alla cittadinanza servivano risposte concrete.

«Affidare le chiavi della città al vescovo o consegnare un paio di mascherine alle attività commerciali non risolve certo i problemi. A proposito di mascherine, in occasione della distribuzione alle famiglie, Fioravanti ha colto l’occasione di allegare una lettera scritta con i tipici toni della campagna elettorale. Oltre a rappresentare un costo evitabile per le casse del Comune, quelle lettere costituiscono il sintomo più evidente della volontà della giunta di impostare una sorta di campagna elettorale permanente, che ormai ha preso il sopravvento sulla concretezza».

Altro tema delicato e da affrontare quanto prima è quello legato all’ex area Carbon. «Credo che questo – sostiene Frenquellucci – sia il momento ideale per riprendere in mano la pratica. È in ballo il futuro di Ascoli e, con gli scenari inevitabilmente stravolti dall’emergenza sanitaria, c’è bisogno di riorganizzare le nostre priorità. Se riuscissimo a prendere nuovamente in considerazione il progetto, potremmo dare nuove opportunità di lavoro e un progetto serio alla città».

Frenquellucci durante il voto dello scorso anno

«Non solo: se l’architetto Stefano Boeri disegnerà il nuovo volto di Arquata, perché non aprire l’area a qualche nuova spinta innovativa proveniente dall’esterno, a cui agganciare poi le nostre capacità tecniche e industriali? – prosegue – Cerchiamo di portare a compimento il progetto, di lavorare sugli edifici scolastici, ma anche di valutare i nuovi e interessanti scenari per la viabilità del centro che potrebbero aprirsi grazie alla situazione legata al tribunale. Non sprechiamo del tempo prezioso, sediamoci a un tavolo e lavoriamo insieme per il bene della città».

In un certo senso, l’appello di Frenquellucci alla collaborazione non può che far tornare alla mente quella mancata condivisione di idee e progetti comuni che appena un anno fa aveva fatto sì che il centrosinistra ascolano si presentasse alle urne con una spaccatura abbastanza profonda da decretare l’accesso al ballottaggio di due coalizioni di centrodestra. A distanza di dodici mesi, però, pare che tra i banchi dell’opposizione qualcosa sia cambiato e che, come in molti auspicavano, gli esponenti del gruppo consiliare del Partito Democratico e i rappresentanti di Ascolto & Partecipazione siano riusciti a mettersi alle spalle le divergenze del recente passato.

«Lo dico serenamente – spiega Frenquellucci – abbiamo lavorato in questo senso e, una volta archiviate le elezioni, abbiamo raggiunto la consapevolezza che la frattura dovesse essere ricomposta. Era un atto necessario per il bene della città, che tra i tanti motivi del suo ristagno annovera anche il mancato ricambio nella gestione. È fisiologicamente positivo, per un’istituzione, contemplare spinte e idee diverse che si alternano. In questo senso, ritengo fondamentale che il centro sinistra riprenda una composizione quanto più unitaria possibile».

«Già a partire dai primi consigli comunali, abbiamo iniziato a lavorare sui temi comuni, proponendo interrogazioni e mozioni di comune accordo e biasimando alcuni comportamenti dell’amministrazione, come la tristemente nota cena di stampo fascista andata in scena ad Acquasanta, un episodio in cui i rappresentanti dei due gruppi consiliari si sono ritrovati in modo naturale -conclude-. Sono fermamente convinto del fatto che, su un terreno fatto di principi condivisi, proposte concrete e una visione molto vicina della città, si possano continuare a fare grandi progressi».


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