Autotrasporto, le imprese
aspettano la Cassa integrazione

ASCOLI - Nuovo grido di allarme del segretario nazionale della Pmia, Roberto Galanti: «Le aziende stanno anticipando i pagamenti senza aver lavorato, mentre siamo stati accusati di essere pigri ed opportunisti»
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Nuovo appello da parte delle associazioni di categoria delle imprese dell’autotrasporto per fronteggiare la crisi che sta investendo il settore. Questa volta il grido di allarme riguarda lo sblocco della cassa integrazione e la replica anche alle recenti dichiarazioni del presidente nazionale dell’Inps, Pasquale Tridico.

Roberto Galanti

«Mi sento offeso da imprenditore dell’autotrasporto e da rappresentante di categoria e sono in molti quelli che mi hanno scritto: come potrebbe essere diverso?», tuona il segretario nazionale della Pmi-Autotrasporto, l’ascolano Roberto Galanti. «Ha detto -accusa- che “stiamo sovvenzionando con la Cig anche aziende che potrebbero ripartire, magari al 50%, e grazie agli aiuti di Stato preferiscono non farlo per pigrizia, per opportunismo, magari sperando che passi la piena”. Ma dove? Ma la vogliamo capire che è finita l’ora delle chiacchiere? Sulla dichiarazione, tutti allineati: silenzio assordante di molte associazioni di categoria (solo Confindustria ha proferito parola con dichiarazioni riportate sulla stampa nazionale). Invece di ringraziare tutti quegli imprenditori che hanno anticipato la Cassa integrazione ai propri dipendenti (noi compresi), hai usato parole che considero offensive nei confronti delle attività che, a causa dell’emergenza, non hanno potuto riaprire. Perché Tridico non viene a gestire un’azienda in questo periodo, se non lo hai mai fatto, poi ti chiederemo una nuova dichiarazione che credo sarà diversa. Mi sento offeso da imprenditore dell’autotrasporto e da rappresentante di categoria e sono in molti quelli che mi hanno scritto: come potrebbe essere diverso? Ebbene -aggiunge- ci vuole coraggio a definire opportunisti e pigri gli imprenditori quando migliaia di lavoratori ancora attendono l’erogazione della Cassa integrazione e i tanti aiuti promessi nell’operazione “bazooka” che pare sempre di più prendere le sembianze di una “bayonet charge” (assalto alla baionetta)». Galanti ha ricevuto messaggi da parte di imprenditori aderenti alla sua associazione. «Ci sono aziende -afferma il segretario della Pmia- con decine di dipendenti che hanno anticipato la cassa integrazione, sperando che prima o poi mi venga rimborsata dall’Inps. Hanno dato fondo a ogni risparmio per onorare tutti gli impegni di pagamento, in primis quelli con i dipendenti e i fornitori pur non lavorando per il Covid-19. Adesso, chiediamo di poter ricominciare a lavorare, senza lacci e lacciuoli. E non di essere sovvenzionati!».


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