di Maria Nerina Galiè
Dove c’è tensione, per un problema o un disagio, basta poco per far scattare la polemica.
A Poggio di Bretta, frazione di Ascoli, l’ha fatta scattare un cartello, affisso sul cancello dell’edificio scolastico che ospita la primaria.
Recita che dal 20 giugno al 31 agosto il parcheggio della scuola è riservato ai clienti del ristorante “Zio Pietro”.
«Ma come è possibile aver concesso l’autorizzazione?» commentano alcuni residenti.
E ancora: «Qui il parcheggio manca per tutti. Allora, se si vuole usare il cortile della scuola, deve essere messo a disposizione di tutti. E non solo di un locale».
Nella frazione ci sono altre attività commerciali, alcune storiche, tra cui anche un’altra trattoria.
A parte il blocco dovuto al Coronavirus, sia prima che dopo, quando sono stati riaperti i locali, è frequente quanto disagevole per gli abitanti vedere auto appollaiate sui marciapiedi che diventano così inutilizzabili.
Per non parlare poi del potenziale pericolo, in agguato agli incroci, perchè i mezzi lasciati alla meno peggio possono limitare la visibilità.
«Poi arriva questo ristoratore – sostiene qualcuno con tono evidentemente infastidito – e gli si dà un parcheggio esclusivo.
Che per di più è anche di proprietà pubblica»
E’ la dirigente scolastica dell’Isc “Don Giussani”, di cui fa parte la primaria di Poggio di Bretta, a spiegare come si è svolto l’iter per la concessione dell’autorizzazione.
«Il ristoratore – spiega Cinzia Pettinelli – ha inoltrato la richiesto di utilizzare il cortile per far parcheggiare i propri clienti al Comune che a sua volta l’ha inoltrata alla direzione didattica.
La decisione è stata del consiglio d’istituto, organo preposto. La delibera è del 26 giugno».
E’ una prassi dare spazi pubblici, della scuola in particolare di una scuola, per finalità private?
«Se non ci sono motivi ostativi, gli spazi pubblici possono essere dati alla comunità locale. Anche per uso privato».
Che s’intende per motivi ostativi?
«Faccio un esempio. Se invece che di un ristorante si fosse trattato di un night club, non avremmo autorizzato.
Non c’è una legge, ma linee guida che escludono di autorizzare l’uso per attività in contrasto con i principi educati della scuola».
Chiarissima e confortante la coerenza. Sorge però un’altra domanda.
Perché il cortile è stato concesso soltanto ad una delle attività presenti sul territorio?
«Perché è stata l’unica a farne richiesta».
Ci sta. Come pure il fatto che il gesto abbia generato malumori.
Resta però la criticità per la carenza di parcheggi pubblici a Poggio di Bretta.
Anzi, fino al 31 agosto i clienti di “Zio Pietro” posteggeranno nel cortile della scuola.
Dal 1 settembre si uniranno a quelli degli altri locali affollando marciapiedi e strade.
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