Panorama strepitoso a Montegallo
di Luca Capponi
(foto di Andrea Vagnoni)
Sulla bacheca posta di fianco all’ingresso del Comune, gli ultimi avvisi rimandano all’agosto del 2016. E’ quello, purtroppo, lo spartiacque di tutto un territorio. Anche se poi qui a Montegallo a dare il colpo decisivo è stata la scossa di terremoto dell’ottobre successivo. E pure la nevicata da record del gennaio 2017.
Il Comune
C’è stato un momento in cui, in tutto il comprensorio (23 frazioni su una cinquantina di chilometri quadrati), erano rimaste solo una decina di persone. Oggi, dopo quasi quattro anni, la situazione è migliorata, nonostante sia arrivata anche l’emergenza legata al Covid, che però non ha toccato Montegallo. E la montagna che ogni estate si riempiva di migliaia di turisti, con il ritorno di molti nelle seconde case, prova a ripartire di nuovo.
Per ora i segnali sono incoraggianti, soprattutto nei weekend: la possibilità di stare all’aria aperta dopo i mesi del lockdown, ma soprattutto i grandi spazi, portano tra i Sibillini migliaia di persone. Bikers, motociclisti, comitive. Qui si va alla ricerca di aria pulita e panorami mozzafiato. E Montegallo li ha, ai piedi di sua maestà il Monte Vettore.
Uno scorcio di Balzo
La vita ha un ritmo diverso, che il sisma ha rimesso in discussione ma non ha minato. Il Comune, gli uffici, alcune attività commerciali, le poste e quant’altro trovano posto dove prima c’era il campo sportivo, in una cittadella situata poco prima di Balzo.
Le unità abitative di emergenza, poco lontano, sono 29. Le altre 5 si trovano ad Uscerno, la prima frazione di Montegallo che si incontra salendo da Ascoli. Le frazioni perimetrate, per cui sono stati presentati i piani attuativi (una decina), sono invece Astorara, Castro, Colle, Collefratte, Colleluce, Interprete, Corbara, Fonditore e Rigo.
Tante sono le vite e le storie che vi si intrecciano, purtroppo non sempre a lieto fine, ognuno con la sua da raccontare che ci vorrebbe un’enciclopedia.
Il vicesindaco Pignoloni
Il capoluogo Balzo, ad esempio, è stato protagonista del primo caso nel Piceno di ricostruzione “virtuosa”: un aggregato composto da 17 unità è stato ristrutturato e reso di nuovo fruibile, coi proprietari che si sono consorziati arrivando a beneficiare di un contributo di quasi 3 milioni di euro.
A guidare il Comune c’è il sindaco Sergio Fabiani, che dalla fine del 2018 è anche presidente della Provincia. Al suo fianco il vice Tiziano Pignoloni. Tocca a lui fare il punto della situazione.
La chiesa di San Bernardino
«Il nuovo commissario alla ricostruzione Legnini sta dando una bella accelerata, siamo fiduciosi -commenta-. Le pratiche vanno in porto più velocemente e a breve partiranno anche altri cantieri di edilizia privata. Paradossalmente le incognite maggiori pendono proprio sul Municipio, dove ancora non ci sono tempi certi. La chiesa di San Bernardino è stata riaperta nel novembre del 2018, mentre quasi tutte le attività commerciali sono ripartite. A penalizzarci, soprattutto in questo periodo, è la scarsezza di posti letto per i turisti che arrivano. Ne servirebbero di più. Purtroppo la perdita dell’Albergo Vettore, in tal senso, è stata pesante».
A breve entrerà in funzione la pista per l’atterraggio degli elicotteri, un’opera attesa da tempo che sul fronte delle emergenze può dare molto. Nella zona dell’ex campo sportivo, invece, vedrà la luce un’area verde dedicata ai bambini.
Anche se sulla bacheca del Comune gli avvisi segnano ancora quel maledetto agosto del 2016, Montegallo non molla. Qui tra le montagne funziona così.
Uscerno
La zona Sae di Balzo
La zona di atterraggio elicotteri
L’aggregato ristrutturato a Balzo
Il Centro Operativo Comunale all’ex campo sportivo
Ciclisti di passaggio a Uscerno
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