Volontari dell’Ail con le uova di Pasqua
di Stefania Mistichelli
Alessandro Troiani. Non c’è ascolano che non conosca il nome e la storia di questo giovane, proprietario e gestore del negozio di abbigliamento Rattattù, portato via da una malattia del sangue diagnosticata casualmente a seguito di un esame del sangue effettuato nell’ambito di un controllo della salute generale. Gioviale e sensibile, suo desiderio era – accanto alla guarigione – la possibilità di avere ad Ascoli un centro di Ematologia.
Per esaudire questo desiderio i familiari e amici fondano, nel 1999, l’Associazione Alessandro Troiani che nel 2001, unendosi ad un gruppo di volontari che già operava nell’ambito dell’Ail, diventa A.I.L. di Ascoli Piceno “Alessandro Troiani” Onlus. Siamo nell’aprile del 2010 quando l’Unità operativa semplice attiva al Mazzoni dal settembre del 2001 diventa Unità Operativa Complessa di Ematologia, dotata di autonomia amministrativa.
Il Laboratorio realizzato dall’Ail
Scopo principale dell’associazione è supportare il reparto di Ematologia del Mazzoni, diventando punto di riferimento per i pazienti emoepatici del Piceno, e sostenere la diffusione della ricerca scientifica nel settore delle leucemie, dei linfomi e delle altre malattie del sangue.
«Il nostro sostegno al reparto – spiega il presidente Giuliano Agostini – spazia dall’aggiornamento professionale per personale medico e paramedico all’acquisto di macchinari all’avanguardia che facciamo su richiesta del primario alle borse di studio a medici e biologi, visto che il personale non sarebbe sufficiente per portarlo avanti, per lo meno in un certo modo. Abbiamo, inoltre, creato un laboratorio per la manipolazione delle cellule staminali che è stato certificato a livello internazionale e che ogni due anni dovrà dimostrare di essere a norma. Grazie a questo, il reparto è in grado di fare un certo tipo di trapianti».
I volontari dell’Ail durante la campagna “Stelle di Natale”
Accanto all’unità operativa complessa, l’associazione non fa mancare la sua vicinanza ai malati e ai loro familiari.
«Abbiamo acquistato un appartamento a Monticelli a Largo dei Tigli, Casa Ail, che è anche la sede sociale dell’Associazione – racconta Agostini – e lì ospitiamo in maniera gratuita i pazienti dei ricoverati nel reparto di Ematologia che vengono da fuori. Il reparto, infatti, ha acquistato negli anni una reputazione tale da attirare pazienti anche da fuori città». Attiva, inoltre, l’assistenza domiciliare. «È stato un pallino del nostro presidente nazionale, ora scomparso, professor Mandelli – spiega il Giuliano Agostini – che avrebbero voluto che ogni sezione attivasse questo tipo di servizio. Noi l’abbiamo iniziato due anni fa grazie ad un contributo della fondazione Cassa di Risparmio, che ci ha finanziato un’iniziativa nell’ambito del piano triennale. In pratica, laddove si può curiamo il malato direttamente a casa, inviando personale specializzato (medici, infermieri, fisioterapisti eccetera), nel caso per esempio di anziani o di persone per le quali spostarsi sarebbe complicato. Si tratta di un servizio cui teniamo molto, che garantisce al al malato onco-ematologico un netto miglioramento della qualità della vita e che manterremmo anche quando si concluderà il finanziamento».
I volontari dell’Ail in Piazza del Popolo, ad Ascoli, con il professor Mandelli
Per sostenere una tale mole di attività, l’associazione conta su un organigramma composito, costituito da Giuliano Agostini (presidente), Ilaria Vallesi (tesoriere), Gianluca Ciccoianni (consigliere), Luisiana Pizzini consigliere, Dott. Piero Galieni (presidente Comitato Tecnico Scientifico, Valerio Pezzoni (consigliere Comitato Tecnico Scientifico, Marco Di Giovanni (vice presidente), Maria Pia Olivieri (consigliere), Ida Polidori (consigliere), Katia Manocchi (consigliere Comitato Tecnico Scientifico) e la responsabile segreteria Patrizia Capecci.
«I soci sono una sessantina – illustra il presidente Agostini – e possiamo contare su almeno trecento volontari, che ci aiutano durante le iniziative di raccolta fondi. Tra queste, la vendita di uova di Pasqua e di Stelle di Natale, ma anche iniziative locali come i pranzi tra soci e altre cui diamo patrocinio. Ci sono poi altre forme indirette di raccolta fondi come le donazioni di aziende o i versamenti di privati, in occasione di un funerale o anche in concomitanza di un matrimonio, un battesimo o una cresima, quando le famiglie rinunciano alla bomboniera e decidono di donarci quello che avrebbero speso. C’è poi il Memorial Alessandro Troiani, che facciamo ogni anno sia per raccogliere fondi sia per ricordare la figura di colui che ha avuto l’idea di avere un reparto di ematologia in città. Infatti, con questo tipo di malattie, è importantissimo avere la possibilità di potersi curare vicino casa».
Memorial Alessandro Troiani che anche questo anno, nonostante le tante difficoltà dovute alla pandemia, è stato organizzato e che si è tenuto lo scorso 30 agosto, anche grazie all’interessamento di artisti del calibro di Dardust, Mahmood, Elodie e la partecipazione di Saturnino.
Volontari dell’Ail in Piazza San Pietro in occasione dell’udienza papale
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