Acquaroli e Ceriscioli
VECCHI E NUOVI – Detto che il precedente governatore (Ceriscioli) e i suoi governanti (Casini & Urbinati, più degli altri per appartenenza al territorio, e in maggioranza) non sono assolutamente difendibili, veniamo ai vincitori. La sera dello scorso 30 settembre, Francesco Acquaroli è stato proclamato ufficialmente nuovo presidente della Regione. Si deve aspettare il 15 ottobre per avere finalmente la Giunta. Però, nel frattempo, Acquaroli ha tutto il potere per decidere su una delle due emergenze che affliggono le Marche: il terremoto e prevenire gli effetti della seconda ondata Covid. Per quel ch’è dato sapere, sul fronte “prevenzione e preparazione” delle strutture ospedaliere alla “battaglia” dell’autunno-inverno contro il virus, gli unici che abbiano fatto qualche cosa siano stati i dirigenti dell’Asur Marche, con premi di migliaia di euro per quasi tutti. Una operazione che non va a buon fine perché i pochi dirigenti esclusi hanno fatto trapelare la notizia. Acquaroli blocca tutto.
L’ospedale di San Benedetto
RIAPRE INFETTIVI – Appena si profila un aumento di ricoverati-ventilati-intubati, il dg di Area Vasta 5 Cesare Milani decide di riaprire il reparto Infettivi del “Mazzoni”. Una riapertura – prevista per 16 letti, ma sembra che al momento tale numero non si sia raggiunto – solo per ricoverati e (massimo 3) ventilati. Quelli in più, dirottati al “Madonna del Soccorso”, o altre strutture delle Marche.
L’ospedale di Ascoli
A/POLITICA – La maggioranza (centrosinistra) di prima è indifendibile, ma perché quella attuale (centrodestra) non viene mai nominata? Le decisioni dei dirigenti hanno sempre un “sapore politico” e si adeguano alle scelte fatte in Giunta Marche, poi ratificate in Consiglio, ma per togliere ogni dubbio di “strumentalizzazione politica” da parte del Comitato SMS, perché ora si mugugna, si borbotta, si protesta, ma senza mai tirare in ballo il… soggetto decisionale?
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