Storie di guerra:
inglese cerca a Comunanza
la donna che ha salvato
la vita al suo bisnonno

DALL'APPELLO SUI SOCIAL, Alise Deanne ora potrà conoscere la figlia di Angelina, la giovane che durante la Seconda Guerra portava cibo al soldato nascosto nelle campagne del paese montano. Il ritrovamento è stato possibile grazie all'interessamento del consigliere comunale Alberto Antognozzi e dell'associazione "Monte San Martino Trust"
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Angelina Cesaroni

di Maria Nerina Galiè
«Cerco chiunque conosca questa bellissima donna o chiunque possa essere parente. E’ molto importante per la mia famiglia. Conosco solo il suo nome Angelina, e viveva a Comunanza, Ascoli Piceno.
Ho trovato delle sue lettere al mio bisnonno scritte il 10 luglio del 1944. Queste lettere hanno spiegato come ha salvato la vita dei miei bisnonni durante la Seconda Guerra mondiale e non abbiamo mai avuto modo di ringraziare la sua famiglia».
Così ha scritto Alise Deane, una donna che vive in Inghilterra.
Ha trovato vecchie lettere del bisnonno scoprendo l’esistenza di una ragazza che durante la Seconda Guerra mondiale lo ha sfamato e tenuto nascosto nelle campagne di Comunanza.
Della benefattrice, il bisnonno di Alise aveva anche conservato una foto. La nipote l’ha messa sui social insieme con l’accorato appello.
E’ così partito il tam tam tra chi, nel paese dell’entroterra piceno, riconoscesse la giovane per ritrovare i familiari. Non ci è voluto molto per capire chi fosse. Alberto Antognozzi, consigliere comunale, ha subito capito che si trattava di una cara amica di suo padre Spartaco.
«Mio padre raccontava spesso che insieme con Angelina portavano da mangiare ai soldati inglesi nascosti. Citava spesso un nome, Andertal»
La giovane si chiamava Angelina Cesaroni, viveva a Comunanza dove ha sposato Nicola Piermarini, guardia forsstale, con cui si è poi trasferita in Ancona. I coniugi hanno avuto due figli Emanuela e Nazareno.
«Angelina, il marito e il figlio, prematuramente scomparso, sono sepolti nel cimitero di Comunanza. Hanno sempre mantenuto un forte legame con il paese», ha raccontato Antognozzi che nel frattempo si è messo in contatto con Emanuela, la figlia superstite di Angelina, rimasta sua amica e del fratello Silvio.
«Ho dato il mio numero di telefono ad Alise, tramite social. Lei mi ha inviato un messaggi di ringraziamento, dicendo che vuole conoscere la famiglia di Angelina, senza la quale nè lei nè la sua famiglia sarebbero esistiti».

Della vicenda si è subito interessata anche un’associazione marchigiana, la “Monte San Martino Trust”, legata al trust fondato a Londra nel 1989 per dare voce al coraggio e alla generosità di tantissimi italiani nei confronti di migliaia di ex prigionieri di guerra che, alla

La commemorazione, di qualche anno fa, delle vittime fucilate davanti al cimitero di Comunanza

dichiarazione dell’Armistizio del settembre 1943, fuggirono dai campi di prigionia disperdendosi nelle campagne italiane e che furono sfamati, nascosti e protetti fino alla liberazione d’Italia.

I componenti del gruppo locale hanno diffuso l’appello ed aiutato Alise nella ricerca.
«Nei territori collinari –  scrive a Cronache Picene una esponente dell’associazioneci sono moltissime storie come questa. Trovare questa signora, o la sua famiglia potrebbe essere un’impresa difficile, ma vale la pena ricordare il coraggio dei nostri concittadini durante un periodo storico così difficile».
«Con Monte San Martino Trust – aggiunge Antognozzi – ogni anno organizziamo la commemorazione delle vittime britanniche dell’eccidio avvenuto nel cimitero di Comunanza. La cerimonia quest’anno non è stata possibile a causa dell’emergenza Coronavirus».

 


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