Consorzio di Bonifica,
puliti due fossi a Centobuchi

MONTEPRANDONE - Terra e vegetazione rimosse dall'alveo e sistemate sulle sponde, adesso l'acqua scorre senza problemi dopo le segnalazioni dei cittadini
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Due lavori del Consorzio di Bonifica Marche nel territorio comunale.

Il primo su un tratto del fosso Dei Galli, nella zona industriale di Centobuchi: dopo un sopralluogo, che ha visto la presenza dei tecnici e del cittadino che aveva fatto pervenire la segnalazione, è stato deciso un intervento di ripristino della sezione idraulica di deflusso e la contemporanea pulizia delle sponde.

Uno dei fossi su cui è intervenuto il Consorzio

Il fosso, che si trova in area urbana, è cementato e ha una larghezza di 10 metri e una profondità di circa 5: l’alveo è risultato pieno di terra e vegetazione, che ostacolavano il regolare passaggio dell’acqua. Il lavoro ha riguardato un tratto di 230 metri ed è stato realizzato attraverso l’espurgo del materiale presente e la successiva sistemazione di questo materiale di risulta sugli argini.

Non sono state abbattute specie protette, con i tagli che si sono concentrati soprattutto sulle specie alloctone (Robinia e Alianto), dove presenti, a favore di quelle autoctone. Le siepi sono state potate ed è stato effettuato un taglio di rinnovo, nelle aree in cui si è rivelato necessario. È stata mantenuta quanto più possibile la vegetazione ripariale esistente, così da assicurare il ruolo ecologico e protettivo.

Sempre a Centobuchi, il Consorzio è intervenuto anche sul fosso omonimo, largo 5 metri e profondo 2,5, per un tratto di 370 metri: qui, dopo aver aperto una di pista di accesso per il raggiungimento del fosso da ripristinare, si è proceduto con la trinciatura del materiale vegetale vivo e morto (erbaceo e arbustivo). Poi è stato espurgato il materiale presente lungo i 370 metri oggetto del lavoro, per ripristinare l’ordinaria sezione di deflusso.

Tutto quanto è stato ottenuto con l’escavazione è stato poi sistemato sulle sponde. Per portare a compimento l’opera sono state abbattute e rimosse le piante secche e vegetanti (non protette) che erano cadute in alveo e ostacolavano il regolare deflusso delle acque. Anche qui, è stata mantenuta la vegetazione ripariale presente.


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