Ines si è spenta a 14 anni venti giorni fa
mentre aspettava un trapianto:
la sua canzone ora regna sul web

MASSIGNANO - Ben 225.000 persone hanno visualizzato il video della sua canzone, scritta da un letto d'ospedale dove era ricoverata da un anno. La ragazza, prima di tre gemelli, era affetta dalla nascita dalla  sindrome di Vacterl. La mamma: «La sua storia mi piacerebbe si trasformasse in speranza e in una lezione»
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Inel Frassinetti (Foto Facebook)

La morte ha spento il sorriso di Ines Frassinetti, la 14enne di Massignano che è morta all’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma mentre era in attesa di un trapianto, lo scorso 29 ottobre. Ma le sue parole continuano a risuonare sul web, dove 225.000 persone hanno visualizzato il video della sua canzone, scritta da un letto di ospedale, sull’importanza del dono.

Ines, prima di tre gemelli nati da mamma Juliette Romeo e Raimondo Frassinetti, è nata con la sindrome di Vacterl, che provoca  malformazioni interne e ipertensione polmonare. Ha trascorso la vita tra ospedale e casa (si è sottoposta a oltre 40 operazioni, il primo dei quali appena nata, pesava poco più di un chilogrammo), senza mai mollare.

Aspetto un cuore nuovo, «come una regina aspetta il suo re», cantava Ines. Quel cuore e dei polmoni nuovi non sono arrivati in tempo, la voglia di vivere, il sorriso e l’altruismo di Ines però rimarranno indelebili in chi l’ha conosciuta. 

«La sua voglia di vivere era immensa, non si fermava mai. Durante i tanti ricoveri in ospedale passavano da lei perché si alzava col sorriso e faceva ciò che doveva col sorriso», ha raccontato all’Ansa mamma Juliette, ricordando l’attaccamento della figlia alla scuola – a giugno aveva superato l’esame di terza media con 10 e lode ed aveva iniziato la scuola superiore all’Istituto Turistico “Fazzini” di Grottammare.

«Dicevano, entrando nella sua stanza, che c’era sempre il sole. Da gennaio – è sempre la mamma che parla all’Ansa- era nella struttura del Gianicolo a Roma e poi, non so se è stato il Covid, ci hanno detto che i trapianti erano diminuiti per questo problema.

Ines incantava tutti. scriveva poesie, come quella che poi ha dato vita alla canzone per la quale le ha ‘prestato’ la voce un’infermiera del reparto di cardiologia dell’ospedale del Bambino Gesù.

Chiunque la incontrasse ne rimaneva colpito. Ha mandato messaggi positivi fino alla fine ed era molto sensibile, la sofferenza sapeva cos’era considerato che oltre alla malattia dentro casa aveva aveva sua sorella gemella che è disabile».

«Ci speravamo proprio nel trapianto – ha concluso la signora Juliette – avrei voluto che avesse per quello che si poteva una vita normale come i coetanei, è un peccato che non sia accaduto. Ma la sua storia mi piacerebbe si trasformasse in speranza e in una lezione. Per ricordare che nonostante tutto la vita è bella».


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