E’ residente in città da ottobre, ha il medico di famiglia in città, paga le tasse…in città, ma per il Comune non può votare….in città perché non risulterebbe iscritta alle liste elettorali. E’ quello che sta accadendo ad una giovane donna ascolana di “adozione”. Se vuole recarsi alle urne deve tornare nel suo vecchio Comune abruzzese dove però non è più residente da mesi. Inutili i contatti di persona e telefonici con l’ufficio anagrafe dell’Arengo dove in un primo momento sembrava di facile soluzione. Accade tutto questo a tre giorni dal voto. Sembra uno scherzo, ma non è. Storie di ordinaria burocrazia italiana. Ma la circolare diffusa dalla prefettura parla chiaro in merito alla revisione dinamica delle liste elettorali in caso di cambio di residenza fissando tempi, modi e obblighi precisi soprattutto quando ci sono le elezioni alle porte. Secondo fonti interne agli uffici comunali ascolani il disguido sarebbe da addebitare al Comune di provenienza della donna che non l’avrebbe rimossa dalle proprie liste elettorali.
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