Il rigore con cui Geijo ha battuto Agazzi: è il gol-partita
di Bruno Ferretti
L’Ascoli, collezionista di sconfitte (sia in casa che in trasferta) esce battuto anche a Venezia e viene raggiunto all’ultimo posto dalla Ternana che raccoglie un punto a La Spezia (1-1). E sabato prossimo ci sarà proprio lo scontro diretto al “Del Duca” fra le cenerentole, entrambe candidate alla retrocessione. La classifica attuale non tragga in inganno perché mancano i punti dei tre posticipi (due si disputeranno domenica 11, uno lunedì 12) e soprattutto delle 8 partite da recuperare. Per il Picchio è la terza sconfitta consecutiva, la numero 16 su 30 partite disputate. Un flop causato dal mercato: prima quello estivo (quando è stata costruita la squadra), poi quello di gennaio dove sono state effettuate altre scelte sbagliate e i difetti (evidenti) della squadra non sono stati corretti. Ecco la vera causa dell’ultimo posto in classifica.
Monachello: suo l’unico tiro in porta dei bianconeri al “Penzo”
Il portiere Audero del Venezia deve compiere una sola parata in 96 minuti di gioco (90+6 di recupero). L’unico tiro dell’Ascoli nello specchio della porta avversaria al 24’pt con Monachello dal limite: ma è centrale e Audero para a terra. Tutta qua la pericolosità espressa. Stavolta il ritiro non porta bene al Picchio come era successo un mese fa quando, dopo la sconfitta a Vercelli, e una settimana di ritiro punitivo in Brianza, ha vinto a Novara. “Tutti colpevoli” è scritto nello striscione posizionato nel settore ospiti dello stadio “Penzo” dove ci sono quasi trecento tifosi bianconeri arrivati all’isoletta di Sant’Elena a bordo dei vaporetti con tanta speranza. La sintesi dello striscione è perfetta. Sì, tutti colpevoli. Dal presidente Bellini che ha affidato la società a persone che si sono rivelate non adatte (il responsabile del settore tecnico Cardinaletti e il diesse Giaretta) agli allenatori Fiorin e Maresca prima, Cosmi adesso. Non ultima la squadra. Che continua a giocare male e mostra gravi limiti caratteriali.
Il fallo di Agazzi su Litteri fuori area: l’arbitro ha graziato il portiere
La partita. Cosmi, rispetto alla precedente formazione, cambia due terzi della difesa portando in panchina Padella e Gigliotti (ultimamente apparsi in palese difficoltà). E rilancia Mengoni (assente da tre mesi) e Cherubin, all’esordio in maglia bianconera. Quest’ultimo aveva disputato l’ultima partita (Spezia-Verona 4-1) nel novembre 2016, ovvero 16 mesi fa. Confermato solo De Santis che nel finale verrà espulso e salterà la prossima partita. Sugli esterni rientrano Mogos e Martinho al posto di Baldini e Mignanelli, in mezzo capitan Buzzegoli affiancato da Addae e Carpani, per un centrocampo di sostanza. In prima linea coppia Ganz-Monachello. La partenza dell’Ascoli è incoraggiante. Buzzegoli centra dalla sinistra per Carpani il cui tiro è deviato in angolo da Domizzi, poi lo stesso Buzzegoli calcia fuori di poco una punizione dal limite concessa per fallo su Ganz da parte di Andelkovic, ex bianconero come Domizzi e Falzerano (nonchè Del Grosso che resta in panchina). Ma è un fuoco di paglia perché poi è il Venezia a prendere in mano il pallino e rischia di passare in vantaggio quando Mengoni (22′) liscia il rinvio e Falzerano per poco non ne approfitta.
Un intervento deciso di Addae, alle sue spalle Martinho
Come era accaduto nella precedente trasferta di Palermo, l’Ascoli incassa il gol all’inizio della ripresa. Martinho dopo 47 secondi sgambetta Falzerano in area. Il rigore è netto e Geijo lo trasforma con un tiro forte e centrale, mentre Agazzi si lancia alla sua sinistra. Cosmi prova a mettere dentro nuove energie: prima entra Kanoute al posto di Buzzegoli, poi Rosseti (anche lui assente da lungo tempo) per lo spento Ganz. Ma non cambia niente. E’ il Venezia a sfiorare il raddoppio con lo spagnolo Geijo (26′) con un colpo di testa su cross di Garofalo. Poi Martinho rischia l’espulsione per una dura entrata su Frey (ex compagno di squadra nel Chievo) ma se la cava con un giallo. E Cosmi lo sostituisce con Mignanelli. L‘Ascoli gestisce male un paio di contropiedi, anche in superiorità numerica, poi resta in dieci per l’espulsione di De Santis (36′) causa doppia ammonizione per gioco scorretto. E tutto si complica. Cosmi viene allontanato dalla panchina per essere uscito dall’area tecnica. Nei cinque minuti di recupero gli ultimi assalti del Picchio sono generosi ma non producono pericoli per la porta veneziana. Mentre sul fronte opposto Agazzi deve uscire fuori per fermare, fallosamente, Litteri lanciato a rete. L’arbitro Piccinini non infierisce con un’altra espulsione e si limita ad ammonire il portiere. L’Ascoli può ammainare la bandiera.
Mignanelli e Kanoute sono subentrati nella ripresa
VENEZIA (3-5-2): Audero; Andelkovic, Modolo, Domizzi; Frey Falzerano (41’st Firenze) Stulac Pinato Garofalo; Litteri Geijo (37’st Zigoni). A disposizione: Gori, Cernuto, Bruscagin, Zampano, Del Grosso, Suciu, Bentivoglio, Soligo, Fabiano, Marsura. Allenatore: Inzaghi.
ASCOLI (3-5-2): Agazzi, De Santis, Mengoni, Cherubin; Mogos, Addae, Buzzegoli (8’st Kanoute), Carpani, Martinho (31’st Mignanelli); Ganz (19’st Rosseti), Monachello. A disposizione: Venditti, Padella, Gigliotti, Pinto, D’Urso, Baldini, Varela, Clemenza, Ventola. Allenatore: Cosmi.
Arbitro: Picccinini di Forlì (Pagnotta e Formato, 4° ufficiale Lorenzin).
Rete: 1’st Geijo su rigore.
Note: spettatori 3.800 circa. Espulso 36’st De Santis (A) per doppia ammonizione. Allontanato 41’st Cosmi. Ammoniti Carpani (A), Martinho (A), Agazzi (A), Kanoute (A) tutti per gioco falloso. Angoli 6-5 per il Venezia. Recupero: 1’+5′.
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