Chi ha ceduto la dose fatale di droga a Luca Parri deceduto tragicamente nel luglio del 2013 nella sua abitazione di San Benedetto? A processo ci sono due giovani sambenedettesi accusati di aver ceduto, direttamente e indirettamente, la sostanza allo sventurato giovane. Tuttavia il dibattimento avanti al giudice Marco Bartoli sta regalando importanti colpi di scena che potrebbero riaprire in modo decisivo il quadro accusatorio. Nel corso dell’udienza svoltasi a fine gennaio, infatti, è stato ascoltato un testimone che già in passato aveva avuto a che “fare” con la morte di Parri. Dopo il decesso, nello specifico, il giovane si era recato dal padre della vittima con l’intenzione, dietro la corresponsione di una somma di denaro, di fornire informazioni utili sulle circostanze del decesso del figlio.
L’avvocato Pierluigi Vecchiotti
Tuttavia dopo la consegna di denaro, intervenne subito la polizia avvisata dal genitore. Lo stesso testimone ha poi riferito in aula di aver lui stesso fatto il nome dei due giovani imputati quali pusher della dose fatale senza però essere a conoscenza di come andarono realmente le cose. Una “ritrattazione” in piena regola che potrebbe ora cambiare radicalmente il quadro accusatorio nei confronti dei due giovani assisstiti dagli avvocati Pierluigi Vecchiotti e Alessia Moscardelli. Nell’udienza odierna, invece, è stato ascoltato l’ultimo testimone. Si tratta di un altro giovane, con alle spalle precedenti per droga, che aveva avuto gli ultimi contatti con la vittima prima della dose fatale. In aula ha comunque smentito di essersi incontrato con Parri poche ore prima della morte di quest’ultimo.
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