di Marco Braccetti
Sensibilizzare sul consumo rischioso e dannoso di alcol, promuovere scelte consapevoli e stili di vita salutari, facilitare e incrementare la richiesta d’aiuto. Ecco alcuni degli obiettivi del nuovo “Centro di ascolto alcologico territoriale”. Un’iniziativa promossa dall’Arcat (Associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali delle Marche) che, questa settimana, ha ottenuto il patrocinio della giunta comunale.
Questo nuovo servizio vedrà presto la luce nei locali del Centro Famiglie (all’angolo tra via Manzoni e via San Martino) con orari ancora da definire. Avrà anche un Numero Verde dedicato.
Nell’atto approvato dagli assessori si legge una premessa piuttosto allarmante che fotografa bene il fenomeno in questione: «Il consumo rischioso e dannoso di alcol è un comportamento sempre più preoccupante che coinvolge individui di tutte le fasce di età. I giovani, insieme agli anziani e alle donne, rappresentano un target di popolazione particolarmente vulnerabile al consumo di bevande alcoliche. L’alcol è la prima causa di mortalità, morbilità (la frequenza percentuale di una malattia in una collettività, ndr ) e disabilità per minori, adolescenti e giovani adulti e causa diretta di cirrosi, malattie cardiovascolari e tumori per il resto della popolazione».
Controlli al centro di San Benedetto
Per l’anno in corso, l’amministrazione comunale ha concesso un contributo di 5.000 euro alla locale sezione dell’Arcat per sostenere una serie d’iniziative sulla prevenzione dell’abuso di alcol nel territorio sambenedettese. Un indizio di quanto il problema dell’alcolismo sia sempre più sentito in città, è anche l’aumento del fondo stanziato. Infatti, nello stesso periodo dello scorso anno, il Comune concesse all’Arcat un contributo di 3.000 euro.
Lo si sta vedendo in queste prime serate di movida post-lockdown: troppe persone, soprattutto giovani e giovanissimi, alzano il gomito fino allo sballo alcolico. Una tendenza che l’amministrazione comunale sambenedettese cerca di reprimere con una “doppia strategia”. Da un lato, iniziative come quelle di cui abbiamo parlato finora; dall’altro, con un’opera più repressiva.
Infatti, va detto che le forze dell’ordine sono già scese più volte in campo per verificare il rispetto dell’ordinanza sindacale che (fino al prossimo 19 settembre) vietata in tutti i giorni della settimana, dalle 20 alle 6 del giorno successivo, la somministrazione e la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche per l’asporto in qualsiasi contenitore nonché la vendita per asporto di bevande di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, lattine e in metallo o altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico.
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