«Insieme ogni giorno da 53 anni,
non separateci nel nostro anniversario»
I medici organizzano festa a sorpresa

UN GIORNO speciale per Servio Giovanelli e Adriana Castagna nella residenza riabilitativa post covid "Anni Azzurri Valdaso" di Campofilone (Fermo)
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Servio Giovanelli e Adriana Castagna

di Francesca Marsili

 

«Dottoressa, ma lei lo sa che domani io e mia moglie facciamo 53 anni di matrimonio? Non mi separi da lei, sarebbe il primo giorno che passeremmo divisi». Quando ieri a Servio Giovanelli 83 anni, ricoverato assieme a sua moglie Adriana Castagna, 81, nella residenza riabilitativa post covid “Anni Azzurri Valdaso” di Campofilone (Fermo) è stato detto che sua moglie sarebbe stata dimessa perché tornata negativa è scoppiato in lacrime perché temeva che il giorno del loro anniversario lo avrebbero trascorso, per la prima volta nella vita, lontani l’uno dall’altra. Parole struggenti davanti alle quali la dottoressa Gaia Renzi, direttrice sanitaria della struttura, ha deciso assieme al personale sanitario, di organizzare una festa a sorpresa per rendere meno pesante quel distacco nel giorno del loro 53esimo anniversario di nozze.

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Servio e Adriana

Unita nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia da oltre cinquant’anni, questa mattina la coppia ha trovato ad accoglierli nel salone da pranzo palloncini gialli, una torta e il grande affetto dei degenti e del personale che hanno asciugato la loro tristezza trasformandola in lacrime di felicità. Testimone di questa bellissima storia d’amore e di empatia il maceratese Alberto Pettinari anche lui ricoverato nella struttura dopo aver contratto il Covid-19 e che – colpito dalla dolcezza del gesto da parte dei sanitari – ha deciso di renderla pubblica attraverso un post sul suo profilo Facebook. « Temevo che di questo giorno mi sarebbe rimasto solo un brutto ricordo – racconta la signora Adriana scoppiando in lacrime – invece ho toccato il cielo con un dito grazie all’umanità e la gentilezza della dottoressa. Non avrò mai parole per ringraziare il modo in cui ha rassicurato e tranquillizzato mio marito che ieri ha pianto e che – ora che verrò dimessa – sentirà il bisogno di me ».

Un gesto che la dottoressa Renzi racconta essere semplicemente dettato dal cuore e da ciò che è giusto fare verso i pazienti. «Vorrei ci fosse un clima meno pesante per loro – spiega la direttrice sanitaria – cerchiamo in tutti i modi, con delle piccole cose, di fare ciò che renda meno difficile la loro degenza». Abitano a Lucrezia di Cartoceto i coniugi, nella provincia di Pesaro Urbino, anche se lei, Adriana, ci tiene sottolineare le sue origini venete. Entrambi vaccinati, lo scorso 20 agosto dopo aver manifestato sintomi non gravi: lui un pò di tosse, lei febbre, che descrivono come simili a quelli dei cambi di stagione, risultati positivi al covid-19 sono stati ricoverati nella struttura di Campofilone la quale con un accordo temporaneo siglato con l’Asur, ha messo a disposizione fino a cento posti letto per curare una tipologia di pazienti stabilizzati Covid post acuti. Ne avrà ancora per qualche giorno Servio prima di poter essere dimesso. In questo loro giorno speciale niente baci alla sua amata Adriana, occorrerà attendere la negatività al virus, ma gli sguardi si, anche con la mascherina restano quelli di cinquantatré anni fa.

 

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