Omicidio di Pamela,
fissato il processo in Cassazione:
Oseghale torna davanti al giudice

MACERATA – Il 14 gennaio l’ultimo step del procedimento per il delitto della 18enne romana. L’imputato difeso dagli avvocati ascolani Matraxia e Gramenzi ha sempre negato di averla uccisa
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di Gianluca Ginella

Ultima fermata per il processo per l’omicidio di Pamela Mastropietro il 14 gennaio del prossimo anno: quel giorno si svolgerà l’udienza in Cassazione per Innocent Oseghale, il nigeriano già condannato all’ergastolo in primo e secondo grado.

Una sentenza che arriverà a 4 anni quasi esatti dall’omicidio della 18enne romana.

Era infatti il 18 gennaio del 2018 quando la giovane aveva incontrato il suo assassino ai Giardini Diaz per poi seguirlo nella sua casa di via Spalato, a Macerata. Lì, secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe approfittato dello stato della ragazza per avere un rapporto sessuale con lei e successivamente, nel timore che lei lo denunciasse, l’avrebbe uccisa accoltellandola.

Due sarebbero state, in base a quanto emerso nel corso dei processi, le ferite fatali. Ferite che sono state ricostruite dai consulenti della procura nonostante il nigeriano avesse fatto a pezzi il corpo, per poi sistemarlo dentro due trolley che aveva abbandonato a Pollenza, in via dell’Industria. Lì la mattina seguente una automobilista aveva notato le valigie e chiamato la polizia locale. Pamela, era emerso dalle indagini, si era allontanata dalla comunità Pars di Corridonia il 17 gennaio.

Il giorno successivo aveva incontrato Oseghale che aveva detto che la ragazza gli aveva chiesto se avesse della droga e così aveva organizzato un incontro con uno spacciatore, suo conoscente, per cedere dell’eroina a Pamela. Da lì in poi le cose erano precipitate sino al delitto. I carabinieri del Reparto operativo di Macerata nel giro di poche ore dalla scoperta dei resti della 18enne erano arrivati ad Oseghale. In un primo momento erano stati indagati altri due nigeriani, sul cui conto non sono emersi però elementi tali da portarli a processo e le loro posizioni sono state archiviate.

Oseghale, assistito dagli avvocati ascolani Simone Matraxia e Umberto Gramenzi ha sempre negato di aver ucciso Pamela, ha sempre sostenuto che si fosse trattato di un incidente. Ha ammesso solo di aver fatto a pezzi il corpo.

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L’avvocato Simone Matraxia

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L’ex procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, che aveva condotto le indagini

 


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