«Nel nostro territorio, e non solo, siamo al paradosso: ci sono persone che si trovano a pagare una tassa per un servizio che non viene garantito. Da anni ormai non c’è traccia di pulizia né di manutenzione di fossi e argini di fiumi, con tutti i rischi del caso (idrogeologico in primis) e l’incuria che ne conseguono. Parliamo di cartelle che vanno da un minimo di 75 euro a un massimo 400 euro a seconda degli appezzamenti di terreno, è una vergogna».
Sante Stangoni
Nel mirino del sindaco di Acquasanta Terme Sante Stangoni c’è il Consorzio di Bonifica delle Marche, colpevole di avere inviato, negli ultimi 2 mesi, decine di avvisi di pagamento ai proprietari dei terreni situati a ridosso, appunto, di corsi d’acqua o fossi.
«Nell’ultimo mese a molti cittadini è stata recapitata una cartella esattoriale relativa alla riscossione delle annualità pregresse della tassa di bonifica del Tronto -va avanti Stangoni-. Credo sia giunto il momento, come primo cittadino, di farmi portavoce del malcontento di tante famiglie del cratere sismico, costrette a versare soldi di tasca propria senza però poter assistere neanche a mezzo intervento di ripulitura: sassi, rami e detriti sono sempre lì. Come ribadisco, possiamo definirla senza mezzi termini una vergogna. Mi auguro che, prima di chiedere soldi ai cittadini, la presidenza del consorzio e la Regione intervengano per far annullare le cartelle esattoriali e contemporaneamente rivedano la reale funzione di questo ente».
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