La riunione con i concessionari demaniali al mercato ittico
di Laura Boccanera
(foto di Federico De Marco)
«Sentenza discutibile, in queste ore presentato il documento per una trattativa che preveda una ricognizione sulle spiagge ancora libere. Nessuno può espropriare aziende e diritti acquisiti senza riconoscerne il valore economico».
Il senatore Maurizio Gasparri a Civitanova si fa portavoce della preoccupazione dei balneari e dei concessionari demaniali a rischio “sfratto” nel 2023 per effetto della sentenza del Consiglio di Stato.
Il senatore Maurizio Gasparri
L’Abat consegna le proposte della categoria locale per tentare di aggirare il problema e salvaguardare le attività familiari.
Oggi pomeriggio al mercato ittico Maurizio Gasparri senatore forzista, è arrivato in città dopo la tappa fanese del tour marchigiano.
Un appuntamento legato alle categorie del porto della pesca e balneari per discutere degli aspetti relativi alle conseguenze insite nella sentenza del Consiglio di Stato che ha avocato a sé la decisione sulle concessioni dopo la legge promossa dal Parlamento che prorogava al 2033 l’asta.
Presente tutta scala verticistica del partito, dalla regione fino ai livelli locali: all’incontro erano presenti Stefano Aguzzi assessore regionale, Jessica Marcozzi capogruppo in Regione, Daniele Silvetti presidente del Parco del Conero, Riccardo Sacchi e il sindaco Fabrizio Ciarapica. Fra il pubblico gli operatori del porto, dei cantieri e degli chalet. «E’ in corso una mediazione e un confronto che vuole difendere una risorsa tutta italiana da una discutibile sentenza del Consiglio di Stato e dalla protervia dell’Unione Europea. Va difesa la continuità e il valore delle imprese familiari – ha detto il senatore Maurizio Gasparri – In queste ore viene presentato un documento che prevede una serie di richieste e che arriva dopo un confronto aperto col Ministero. Sono proposte e auspico che l’esito non sia la colonizzazione delle nostre coste».
Maurizio Gasparri e Fabrizio Ciarapica
La trattativa politica rimane secondo Gasparri la strada da perseguire più che la contestazione della sentenza per vie legali, strada che necessita di tempi lunghi e non garantisce l’esito favorevole. «Nel documento si chiede intanto di fare una mappatura della costa italiana perché nella sentenza si dice che la risorsa è limitata, ma invece probabilmente ci sono migliaia di chilometri di costa ancora liberi e possono essere messi all’asta quelli, tutelando le attività esistenti. Per noi l’impresa familiare e la sua specificità è da salvaguardare, poi se qualcuno vuole far arrivare i Mc Donald o gli Amazon balneari sulle nostre coste noi non siamo d’accordo. Va detto che sul mondo delle imprese balneari c’è una propaganda e un’opinione pubblica ostile».
Ad aprire l’incontro il sindaco Fabrizio Ciarapica che ha ricordato il mantenimento dell’impegno assunto da Gasparri a Roma: «con una delegazione siamo andati a cercarlo a Roma ed è sempre stato vicino a questa categoria» ha detto Ciarapica. Dell’impegno di Forza Italia per la vicenda Bolkenstein si sono soffermati anche Jessica Marcozzi e Riccardo Sacchi: «Siamo a Civitanova, la città costiera più importante delle Marche – ha aggiunto Riccardo Sacchi – è impensabile che una sentenza possa mettere in discussione diritti acquisiti che non possono essere scippati da sentenze. Le prossime elezioni saranno spero l’occasione per continuare una filiera di governo dal Comune fino spero al Presidente della Repubblica targata Forza Italia», mentre per Marcozzi la sentenza «grida vendetta e dà uno schiaffo a una categoria che produce ricchezza, 35mila aziende, 18 miliardi di volume d’affari pari al 12% del Pil».
ùAnche Stefano Aguzzi ha ricordato come da sindaco di Fano si era occupato della questione Bolkenstein con gli operatori: «Civitanova ha molto in comune con Fano – ha aggiunto – voi siete fautori di un’attività economica fondamentale che parte dal mare, ma si estende ai ristoranti, agli hotel, all’entroterra e al territorio. Essere messi in discussione e non avere certezza sugli anni a venire significa non poter fare investimenti. Non siete soggetti privilegiati ma parte di un sistema economico turistico». A conclusione delle relazioni Mara Petrelli dell’Abat ha espresso la preoccupazione di tutta la categoria e consegnato a Gasparri un documento con una serie di proposte ulteriori ed alternative rispetto al documento nazionale come la proposta di sdemanializzare le aree in cui insistono bar e ristoranti e lasciare solo alla zona ombrelloni la demanialità.
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