Il massacro delle Foibe,
Ugl: «Parliamone nelle scuole
per non dimenticare»

ASCOLI - Il sindacato sarà presente, con una delegazione composta dalla segreteria regionale e dal segretario provinciale Carlo Narcisi e  di categoria Roberto Costantini e Simone Matteucci, alla commemorazione alla presenza del sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che si terrà alle ore 19 in Piazza Martiri delle Foibe a Monticelli
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Oggi, 10 febbraio, giorno del ricordo del massacro delle Foibe: la segreteria Ugl di Ascoli  vuole mantenere viva la memoria su una delle pagine più dolorose della storia d’Italia ricordando le sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia.
«Avvenimenti drammatici che sono parte integrante della nostra vicenda nazionale che tutti noi abbiamo il dovere di ricordare e spiegare alle nuove generazioni», si legge nella nota del sindacato che sarà presente, con una delegazione composta dalla segreteria regionale e dal segretario provinciale Carlo Narcisi e  di categoria Roberto Costantini e Simone Matteucci, alla commemorazione alla presenza del sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che si terrà alle ore 19 in Piazza Martiri delle Foibe a Monticelli.

«Per comprendere a fondo il fenomeno del massacro delle Foibe bisogna andarne a ricercare le radici nella contesa secolare tra popolazione italiana e popolazione slava per il possesso dei territori. Alla fine della Prima Guerra Mondiale gli slavi videro sottrarsi una cospicua fetta dell’Istria dagli italiani e si ritrovarono a vivere sotto il dominio straniero. Tutto ciò generò malcontento e reazioni di violenza soprattutto dopo l’armistizio dell’8 Settembre del 1943. I partigiani jugoslavi iniziarono a rivendicare il possesso di quei territori, torturando e gettando nelle foibe i fascisti italiani e non solo.
L’esercito di Tito marciò verso i territori giuliani nel 1945 per riappropriarsi di Trieste e dell’Istria, obbligando gli italiani che abitavano quelle zone ad abbandonare la propria terra. Molti furono uccisi, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati fino al1947 quando la Jugoslavia riottenne le province di Fiume, Zara, Pola e di altri territori grazie al trattato di Parigi. Trieste tornò sotto il controllo dell’Italia solo nel 1954.
A oggi sono state trovate più di 1.700 Foibe».
L’auspicio di Ugl, «nel ricordare questo capitolo di storia  è quello di estendere il “Giorno del Ricordo”, introdotto con una legge dello Stato nel 2005,  come materia scolastica per le generazioni odierne e future. Quindi parliamone nelle scuole per non dimenticare».


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