di Federico Ameli
A distanza di ormai un anno dall’annuncio del finanziamento da 6,3 milioni di euro, la questione Casette continua a tenere banco monopolizzando il dibattito politico di Castel di Lama.
Di fronte all’imponente riqualificazione prospettata dall’Amministrazione comunale e dai tecnici dell’Erap, negli ultimi giorni l’ex vicesindaco Gianluca Re aveva caldamente suggerito di coinvolgere la popolazione attraverso un referendum che consentisse ai cittadini di esprimersi su un progetto che, a detta di Re, rischierebbe di innescare pericolose dinamiche sociali stravolgendo l’identità di uno storico quartiere lamense.
Mauro Bochicchio
Una proposta, quella dell’ex vicesindaco della giunta Ruggieri, che per il momento non ha fatto breccia nel cuore del sindaco Mauro Bochicchio, tornato sull’argomento per porre l’accento sulle motivazioni e le contraddizioni che dal suo punto di vista caratterizzano l’azione politica di Re.
«La battaglia di Gianluca Re è finta – dichiara Bochicchio – e viene condotta solo per motivi personali, nascosti dietro il nobile fine della difesa di un pezzo di storia di Castel di Lama che ha sempre ignorato.
Non accetto lezioni da chi ha “ghettizzato” il confronto democratico quando era in Amministrazione, da chi non convocava i consigli comunali o li fissava a mezzogiorno per far partecipare meno gente possibile. Ora, invece, i consigli sono sempre disponibili anche in streaming.
Le “Casette” di Castel di Lama
Su questa stessa linea stiamo promuovendo delle occasioni di confronto con la cittadinanza, alle quali però Re non si è mai presentato. Probabilmente gli dà fastidio vedere che stiamo riuscendo a portare avanti ciò che nessuno in vent’anni era riuscito a fare».
Secondo il primo cittadino di Castel di Lama, i trascorsi politici di Re e l’atteggiamento tenuto negli anni nei confronti delle Casette sarebbero indice delle reali motivazioni della polemica, portata avanti in questi mesi nel nome della tutela del patrimonio storico locale.
«In passato – prosegue Bochicchio – Re non si è mai opposto in consiglio comunale alle proposte di demolizione. Al contrario, si è sempre astenuto o è uscito dall’aula, a dimostrazione che era più interessato a non prendere posizione per comodità politica che a tutelare questo bene collettivo.
Gianluca Re
Quando ha amministrato, poi, ha fatto peggio: non ha mai investito un solo euro per rimetterle in ordine. Un bene di grande valore si tutela attraverso azioni concrete e stanziando soldi nel bilancio, non con i post su Facebook che in realtà raccontano il contrario di quello che si è fatto».
Dinanzi al referendum cittadino invocato dall’ex vicesindaco, Bochicchio avanza una sua controproposta provocatoria. «In assenza di alternative progettuali concrete – dice il primo cittadino – se davvero Re crede le Casette siano un patrimonio da tutelare faccia realmente qualcosa di sinistra: ospiti una di quelle famiglie a casa sua e vada lui a vivere lì.
Si tratterebbe di un baratto amministrativo, anch’esso previsto dallo Statuto comunale, ma sono convinto che non lo farà».
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