Trivellazioni nell’Adriatico, i Verdi non ci stanno: «Progetti insostenibili»

SAN BENEDETTO - L’ex candidato sindaco Paolo Canducci e Gianluca Carrabs lanciano l’allarme dopo l’approvazione del Pitesai da parte del Governo. «Perché estrarre ed esportare gas se non serve all’Italia?»
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Con lo sblocco alle concessioni per l’estrazione di gas e petrolio disposto dall’approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai), a tre anni di distanza dalla moratoria del 2019 anche le Marche saranno chiamate a dare il proprio contributo alla causa nazionale in un momento particolarmente delicato dal punto di vista energetico.

Paolo Canducci

Nonostante le rassicurazioni del Consiglio dei Ministri sul rischio di nuove trivellazioni, i rappresentanti regionali dei Verdi esprimono la loro preoccupazioni gettando ombre sulle reali motivazioni della scelta operata dal Governo e dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

«I progetti di trivellazioni a San Benedetto e a Porto Recanati sono insostenibili – dichiarano Gianluca Carrabs e l’ex candidato sindaco di San Benedetto Paolo Canducci dei Verdi Marche -. Si tratta di una proposta in antitesi con le vocazioni turistiche del nostro territorio, che da tempo punta sulla valorizzazione naturale delle costa. 

Cingolani propone di aumentare l’estrazione del gas dall’Adriatico, che ha riserve limitate e pari a meno di un anno di fabbisogno nazionale.

Gianluca Carrabs

 

Nel frattempo, però, in piena crisi l’Italia esporta gas all’estero, con un aumento pari al 389% dal 2020 al 2021, oltre 1,5 miliardi di metri cubi di gas venduti fuori confine e una riduzione di altri 1,5 miliardi delle scorte strategiche.

Perché il ministro chiede di trivellare l’Adriatico per prendere gas che vendiamo all’estero se non serve all’Italia? – si chiedono i Verdi -. E perché non tassa chi sta facendo profitto sulla crisi energetica che pesa come un macigno sulle tasche degli italiani?».


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