Minacce e percosse alla sorella perchè conduceva una vita “troppo occidentale”: arrestato un giovanissimo afgano

SAN BENEDETTO - La storia va avanti da mesi. Il ragazzo ha ripetutamente minacciato e picchiato la sorella con cui viveva e il compagno, un italiano. Dopo i provvedimenti di allontanamento, emessi dalla Procura dei Minori, ha continuato nel suo comportamento fino alla decisione della Procura della Repubblica di Ascoli. Trasferito al carcere di Ancona, ora nei suoi confronti è scattata la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa. I poliziotti del locale Commissariato monitoreranno i suoi movimenti   
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Il Commissariato di San Benedetto

 

I poliziotti del Commissariato di San Benedetto alla fine l’hanno scovato e arrestato. Si trovava tranquillamente in una sala slot della città. In manette è finito un giovane, minorenne, di nazionalità afgana residente in città. La misura cautelare l’ha emessa il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli su richiesta della Procura della Repubblica. E’ accusato di atti persecutori, minacce gravi, danneggiamento e percosse ai danni della sorella convivente e del compagno di quest’ultima.

 

Le indagini iniziarono lo scorso febbraio dopo la denuncia della donna. Mesi in cui sono emerse una serie di vessazioni psicologiche e di violenze domestiche da parte del giovane nei confronti della sorella colpevole, secondo lui, di aver intrapreso una relazione con un uomo di nazionalità italiana e di tenere una condotta di vita “troppo occidentale”. L’indagato ha compiuto più volte atti persecutori, anche con percosse e minacce, pure nei confronti dell’uomo.

 

La Procura, quella dei Minori perchè si tratta di un minorenne, per prima cosa ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di allontanamento a tutela della sorella e degli altri minori presenti in casa. Ma lui, imperterrito, ha continuato nel suo comportamento violando anche il provvedimento del Tribunale dei Minori. Ecco allora che alla fine la Procura ascolana ha richiesto la custodia cautelare prima che la situazione potesse peggiorare, e magari sfociare in una delle numerose tragedie del genere alle quali abbiamo purtroppo assistito negli ultimi anni in Italia.

 

Alla fine i poliziotti sambenedettesi lo hanno condotto nel carcere di Ancona dove è avvenuto l’interrogatorio. Nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Il giovane verrà costantemente monitorato dalla Polizia. Sarà sufficiente?


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