Crisi in Comune, la maggioranza tende la mano a Spazzafumo per evitare la spaccatura

SAN BENEDETTO - Al civico 124 di Viale De Gasperi ci si gioca il tutto per tutto fino alla fine: i "dissidenti" chiedono al sindaco di non fare accordi con la destra e riportare in Consiglio una nuova delibera sul bilancio consolidato
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La maggioranza cerca di rattoppare il dissidio con il sindaco, proponendogli una exit strategy

 

di Giuseppe Di Marco

 

Ultima chiamata per Antonio Spazzafumo: alcuni fra i consiglieri di maggioranza che più hanno dato filo da torcere al sindaco di San Benedetto, questo pomeriggio hanno confermato che non voteranno la delibera sul bilancio consolidato, cercando di ottenere una smentita sul vociferato accordo con la destra per una nuova maggioranza.

 

L’idea non sarebbe quella di votare contro la delibera, ma di assentarsi durante la votazione dell’ultimo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale che avrà luogo giovedì 29 settembre. In questo modo, i consiglieri di maggioranza non si metterebbero ufficialmente di traverso a Spazzafumo e, al contempo, lo costringerebbero a giocare a carte scoperte sugli eventuali accordi con la minoranza di destra. Se così fosse, infatti, la presenza del numero legale necessario per votare la delibera dovrebbe essere assicurata proprio dai consiglieri di Fratelli d’ItaliaLega e almeno una parte di Forza Italia. Qualora questi dovessero rimanere in emiciclo, i numeri ci sarebbero, a prescindere dalle loro intenzioni di voto.  Va da sé che Spazzafumo avrebbe la sua chance di vincere la propria battaglia sul consolidato senza l’appoggio della sua maggioranza originaria.

 

Questo non confermerebbe, in automatico, l’esistenza di un accordo fra la destra e il sindaco. I quattro infatti potrebbero anche astenersi. Il voto a favore, invece, non lascerebbe alcuno spazio ad interpretazioni di sorta: in cambio della “stampella”, il primo cittadino dovrebbe estromettere almeno due assessori e rimpiazzarli con chi lo ha sostenuto nel momento di crisi. Va anche detto che la destra non ha alcuna intenzione di vedere il proprio gioco spiattellato in Consiglio e davanti a tutta la comunità sambenedettese: per questo, anche la destra potrebbe alzarsi o non presentarsi in assise, lasciando la maggioranza nel proprio brodo.

 

Come uscirne? I “dissidenti” hanno offerto una exit strategy al sindaco. Se la delibera non dovesse passare, o se dovesse mancare il numero legale per poterla votare, i consiglieri sarebbero pronti a rivotarla in Consiglio, ma stavolta modificata secondo quanto proposto nelle scorse settimane. E come dovrebbe essere modificata la delibera? Intanto, la Picenambiente dovrebbe rientrare come società partecipata nel gruppo amministrativo del consolidato. In secondo luogo, la delibera dovrebbe essere redatta non più dal dirigente Catia Talamonti, riguardo al quale i consiglieri hanno sollevato un dubbio di presunta incompatibilità.


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