Ciclovia del Piceno, bandita la gara per l’ultimo tratto dei lavori

ANCONA - L'appalto da 1 milione di euro riguarda la realizzazione del segmento finale dell'infrastruttura, porterà la ciclovia da Monteprandone alla Riserve Regionale Sentina
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Ciclovia Picena: finalmente arriva l’appalto per l’ultimo tratto dei lavori

 

di Giuseppe Di Marco

 

Tutto deciso e ufficializzato: la Regione Marche ha bandito la gara d’appalto per il completamento della ciclovia del Piceno. L’intervento riguarda il tratto ancora incompiuto del progetto originale, che porterà l’infrastruttura da MonteprandonePorto d’Ascoli fino alla Riserva Sentina.

 

Per quest’ultimo segmento Palazzo Raffaello ha stanziato 999.219,42 euro. Il tutto avverrà tramite procedura telematica negoziata: dopo l’avviso, la Regione spedirà una lettera d’invito a 15 operatori economici individuati dal Settore Infrastrutture e Viabilità. A partire dall’invito, gli operatori avranno 10 giorni di tempo per depositare un’offerta, che in un secondo momento verrà scelta dalla committenza.

 

Come noto, la ciclovia Picena parte da Acquasanta, passa per Ascoli e i comuni della vallata, costeggiando il Tronto. Il tratto finora realizzato arriva a Colli, e pertanto l’intervento ripartirà da Monteprandone per arrivare a Porto d’Ascoli. Come da planimetria, il tracciato dovrebbe arrivare fino al Bazar dell’Assassino, risalire verso nord per arrivare in Via San Giovanni e da lì procedere in due distinte direzioni: una parte continuerebbe a nord, collegandosi con il tratto di ciclabile di Via Pasubio, mentre l’altra arriverebbe in Sentina. I due tratti quindi si ricongiungerebbero al confine settentrionale della Riserva, attraverso Via Fratelli Cervi.

 

Dentro la Riserva, la ditta incaricata dovrà sfruttare il sentiero esistente, attrezzandolo secondo le necessità: la decisione è stata presa in fase progettuale per ridurre i costi e il consumo di suolo. Va ricordato che all’interno di questo tratto sorgono diverse oasi di avvistamento in cui è possibile contemplare le specie protette che abitano la riserva naturale: si tratta di un forte strumento attrattivo per il percorso ciclopedonale e per tanto si è ritenuto opportuno non intervenire in maniera invasiva sul percorso.


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