Ciip, nel bilancio previsionale oltre 5 milioni di investimenti per la Riviera

SAN BENEDETTO - Il consorzio mette sul piatto cinque macro-interventi parzialmente finanziati dal Pnrr. Riflettori puntati sulle tariffe: diminuiranno in base all'oscillazione dei costi e al reperimento di risorse a fondo perduto
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Giovanni Celani, Cesare Orsini, Domenico Pellei e Paolo Canducci

 

di Giuseppe Di Marco

 

Ammontano a oltre 5 milioni, gli investimenti che la Ciip ha inserito nel bilancio di previsione 2023 per la Riviera delle Palme. E’ quanto emerge in commissione consiliare, dove grande attenzione viene puntata all’aumento delle tariffe.

 

Grandi speranze per il capitolo investimenti: un pacchetto di 5.154.939 euro, di cui 3.039.612 messi direttamente dalla società partecipata e il resto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel dettaglio, sono stati previsti 2,5 milioni per la sistemazione della rete fognaria in zona nordovest (Ballarin, Leoni e Ascolani), 1,5 milioni per la realizzazione del sistema di trattamenti per il depuratore di San Benedetto, 400mila euro per la realizzazione del collettore fognario in via Colombo, 384.939 euro per il primo stralcio del rifacimento della condotta adduttrice dal Campo Pozzi Est di Monteprandone al potabilizzatore di Fosso dei Galli, 370mila euro per il riutilizzo delle acque depurate in ambito agricoltura o ambiente per il depuratore Brodolini.

 

E si passa alle tariffe: nella commissione bilancio di metà dicembre, il vertice della partecipata ebbe modo di spiegare nel dettaglio l’aggravio, calcolato anno per anno. In questo caso, la società ha deciso di recuperare tale aumento nella bolletta di giugno, sperando che il conguaglio risulti meno oneroso del previsto. L’auspicio, in tal senso, è che il costo dei consumi torni a livelli accettabili: ad oggi, comunque sia, l’aggiornamento tariffario prevede un aumento del 7,5% nel 2023 e del 7,3% nel 2024. A parte le oscillazioni nei costi, la diminuzione della tariffa a giugno verrà concretizzata se si riusciranno ad intercettare risorse statali a fondo perduto.

 

Il direttore generale Giovanni Celani ha anche offerto chiarimenti al consigliere Andrea Traini (FdI) sulla quantità e qualità dell’acqua erogata: «Stiamo andando avanti con gli acquedotti di soccorso, ma il loro uso spasmodico ci crea grandi difficoltà perché è un’acqua limitata e non dobbiamo tirare troppo la corda. Cercare di far entrare in funzione l’impianto di potabilizzazione di Gerosa entro il 2025 ci permetterebbe di far tirare un sospiro all’impianto di soccorso».


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