Il colonnello Massimiliano Mengasini, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Macerata, il comandante provinciale colonnello Nicola Candido, il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Ferdinando Falco, quello di Camerino sottotenente Elia Mascolo
di Marco Cencioni
(foto di Fabio Falcioni)
Fatture gonfiate per lavori con “ecobonus” e “bonus sisma”, così da ottenere crediti in maniera indebita. L’operazione “110% plus” ha visto impegnati guardia di finanza e carabinieri e ha portato al sequestro di beni per un ammontare di oltre 2,6 milioni di euro e a sette misure cautelari, di cui due in carcere.
Operazione in fotocopia con quella avvenuta, quasi nelle stesse ore, ad Ascoli e San Benedetto.
Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Nicola Candido
Una per un uomo albanese residente a Tolentino, operante in vari settori dell’edilizia e già noto alle forze dell’ordine, e per un architetto, e cinque ai domiciliari. Tra questi un commercialista radiato dall’albo e un consulente del lavoro, oltre ai familiari dell’albanese, la moglie, la madre e la sorella. I destinatari delle misure cautelari dovranno rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, riciclaggio, auto riciclaggio, indebita percezione e trasferimento fraudolento di valori.
L’operazione è stata illustrata in una conferenza terminata poco fa.
Sono stati illustrati i dettagli dal procuratore Giovanni Fabrizio Narbone assieme al comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Ferdinando Falco, al comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Nicola Candido, al comandante del reparto Operativo di Macerata, colonnello Massimiliano Mengasini e al comandante delle Fiamme Gialle di Camerino, il sottotenente Elia Mascolo.
(in aggiornamento)
Il procuratore Giovanni Fabrizio Narbone
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