“Giorno del Ricordo”, una corona di alloro per non dimenticare le vittime delle foibe

ASCOLI - Accompagnati dalle autorità civili, militari e religiose della città, il sindaco Fioravanti e il vicepresidente della Provincia Borraccini hanno reso omaggio ai caduti in Istria e Dalmazia, commemorando contestualmente i numerosi cittadini italiani coinvolti nell’esodo giuliano dalmata: «Educhiamo le nuove generazioni affinché siano loro, in futuro, a tenere viva la memoria di ciò che è stato»
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di Federico Ameli

 

Anche quest’anno, in occasione del 76° anniversario del Trattato di Parigi, il 10 febbraio il Comune e la Provincia di Ascoli rendono omaggio ai caduti delle foibe.

Giovanni Borraccini e Marco Fioravanti commemorano le vittime delle foibe

 

Come ormai da tradizione, la commemorazione delle vittime dei massacri perpetrati dalle milizie di Tito ai danni di militari e civili italiani ha avuto luogo a Monticelli, in largo Martiri delle foibe, dove questa mattina cittadini, rappresentanti delle istituzioni e autorità civili, militari e religiose della città si sono dati appuntamento per ricordare una delle pagine più buie della nostra storia.

 

Per l’occasione, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e il vice presidente della Provincia Giovanni Borraccini hanno deposto una corona di alloro in corrispondenza della targa che commemora le vittime, in un sentito momento di raccoglimento collettivo.

 

«Oggi ricordiamo tutti gli italiani che hanno perso la vita in questa tragedia – dichiara Fioravanti – ricordiamo l’esodo forzato dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati. Sensibilizziamo ed educhiamo le nuove generazioni, affinché siano loro, in futuro, a tenere viva la memoria di ciò che è stato».

 

Anche il presidente della Provincia Sergio Loggi, dalla sua pagina Facebook, ha voluto offrire un suo contributo al ricordo di un eccidio che ha inesorabilmente segnato la storia del nostro Paese.

 

«Ricordare la tragedia delle foibe – commenta Loggi – costituisce esercizio di democrazia e monito verso ogni forma di totalitarismo e ideologia che discrimina le minoranze e opprime i cittadini negando i diritti essenziali della persona.

 

Come più volte sottolineato dal presidente Sergio Mattarella, il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi.

 

La memoria della dolorosa vicenda delle vittime trucidate o costrette all’esodo deve rafforzare l’impegno di ognuno a contribuire a un’autentica coesistenza pacifica tra i popoli, all’insegna degli ideali del pluralismo, della democrazia e della libertà».


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