E’ partito il progetto “Rocca Monte Varmine – Memorie di comunità – Comunità di memorie” promosso da “Sibilla Arte” di Carassai con l’Università Popolare di Fermo che raccoglierà le memorie personali della Rocca per dar vita ad una pagina importante di storia della Rocca, del Fermano, di Carassai e della Valdaso
Settimio Virgili
Preziosi spunti sono arrivati dall’ascolto a Carassai, sala consiliare del Comune, di professionisti e ricercatori sul tema della “Memoria attraverso la parola delle persone, le cose e le immagini”, convenuti da città e paesi di Marche e Toscana, coordinati da Adriana Braga, presidente di “Sibilla Arte”.
Ada Antonietti del “Museo della Mezzadria Sergio Anselmi” di Senigallia ha sottolineato la necessità di costituire un centro di ricerca e non un museo statico e la necessità di collaborare col Comune istituzione pubblica, con una convenzione che separi le esigenze tecnico amministrative da quelle gestionali di cura scientifica e culturale, affidate a un’associazione privata.
Stefania Bolletti, presidente della “Libera Università dell’Autobiografia” di Anghiari ha puntato l’obbiettivo sulla scelta di quale memoria vogliamo che ci rappresenti, e sul fatto che in questo progetto la collettività può riflettere su se stessa e partecipare al progetto del futuro come cittadinanza attiva.
Pacifico d’Ercoli di Altidona ha illustrato l’origine da pochi fotogrammi dell’attuale fototeca provinciale di Fermo, di cui è presidente, che conta ben 40 fondi di fotografie importanti della zona, più l’Archivio Dondero. Anche D’Ercoli ha sottolineato come sia la ricerca che muove la raccolta e la formazione di mostre e non viceversa.
Paolo Coppari ha parlato di “granaio della memoria”, raccolta di storie antiche per il futuro, che mentre avviene crea esigenza di nuove competenze e quindi di formazione delle medesime con un forte coinvolgimento dei giovani. Oggi l’ambizioso progetto dei “Cantieri Mobili di Storia” legato all’Istituto Storico della Resistenza di Macerata è stendere una storia orale dell’Appennino, perché questi luoghi e persone si raccontino da sé e non siano raccontati da altri.
Settimio Virgili, storico e ricercatore carassanese, ha parlato dell’antico cimitero di San Luca facente parte del complesso di Rocca Monte Varmine.
Ettore Fedeli ha sottolineato come il compito principale dell’Università Popolare di Fermo, nell’ambito della quale il progetto si inserisce, sia inclusivo per riavvicinare un largo strato di persone alla lettura e alla scrittura di sé col “Circolo di scrittura e cultura autobiografica”. Rocca Monte Varmine sara’ una Casa della Memoria dell’Università Popolare di Fermo.
Dopo il convegno, seguito da tante persone, sotto la guida di Ornella Mastrobuoni e Carlotta de Filippo, formatrici e referenti territoriali LUA rispettivamente di Bologna e Napoli, alcune di loro hanno potuto sperimentare il metodo autobiografico e la piacevole sorpresa di ritrovare e condividere e scrivere per l’occasione memorie antiche e personali.
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