Federico Contessi
E’ morto a 92 anni l’imprenditore sambenedettese Federico Contessi, armatore e imprenditore nel settore nautico cantieristico, uno dei punti di riferimento della comunità sambenedettese, emigrata in Argentina e il simbolo del gemellaggio tra la città di San Benedetto e quella di Mar del Plata.
Figlio di pescatore, emigrò in Argentina con la famiglia per riunirsi al padre e lì iniziò la carriera come calafato, mestiere che aveva appreso dallo zio, prima come artigiano, poi come imprenditore nel 1956, quando fondò il suo primo cantiere navale con scalo, “La Juventud”, in calle Magallanes Y Martinez de Hoz.
Nello stesso anno sposò Leonilde Novelli, pure sambenedettese emigrata con la famiglia in Argentina.
Negli anni 1964, insieme a un altro calafato sambenedettese, Nicola Palestini, trasforma il piccolo cantiere in una società anonima.
Nel 1995 assunse l’incarico di Presidente della Camera di Commercio della provincia di Mar del Plata.
Anima del Circolo dei Marchigiani di Mar del Plata, figura socialmente e culturalmente molto attiva nella città argentina, si fece promotore della realizzazione del Museo del Hombre del Puerto di Mar del Plata, dedicato all’artista Cleto Ciocchini.
Insieme a Palestini, sostenne inoltre la progettazione e la realizzazione della chiesa dedicata a San Benedetto Martire a Mar del Plata, nel quartiere popolare nei pressi del porto cittadino, opera che vide la luce nel 1997.
Si narra che il gesto fosse scaturito da un voto, fatto dallo stesso Contessi durante i bombardamenti di San Benedetto, del novembre del 1943, che l’imprenditore scelse di onorare in terra argentina, cinquant’anni dopo, facendo erigere una chiesa in nome del Santo e a memoria dei luoghi della sua Patria d’origine.
Insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 1976, e di Cavaliere Ufficiale nel 1982, ricevette nel 1995 il premio “Truentum” dalla città di San Benedetto.
L’ultima visita di Federico Contessi nel Comune di San Benedetto, nel 2014, insieme al sindaco Giovanni Gaspari
«Con la morte di Federico Contessi – commenta il sindaco Antonio Spazzafumo – la Città di San Benedetto perde non solo un suo figlio. Perde un simbolo, perché lui era l’emblema di quell’intraprendenza, quel coraggio di osare che è caratteristica da sempre riconosciuta alla gente di mare di questa città.
Chi ha avuto la possibilità di visitare Mar del Plata e incontrare la comunità italiana, sa che cosa ha rappresentato Contessi per quelle persone.
Mi piace citare la motivazione con cui, nel 1995, la Città lo insignì della sua più alta onorificenza, il premio Truentum: “Ha contribuito con il suo tenace lavoro, le sue straordinarie capacità imprenditoriali, il senso della famiglia e della comunità, a realizzare a Mar del Plata opere di grande significato economico e sociale, particolarmente nei settori legati alla pesca. In tale modo ha confermato in terra argentina alta dignità al ruolo dell’emigrazione italiana e sambenedettese in particolare, conservando per sé ed i suoi familiari la cittadinanza di origine e mantenendo vivi e forti i legami con la Patria”».
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