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Cosmi, salvatore in tripudio
Bellini: «Non parto senza la gente giusta»
Il capitano: «Non ci siamo mai arresi»

SERIE B - Il patron parla con accanto l'allenatore: «C'è qualcosa che bolle da mesi. Cardinaletti e Giaretta? Devo riflettere, hanno un anno di contratto. L'obiettivo stagionale non era questo ma il risultato mi soddisfa». Mengoni elogia la squadra: «Abbiamo avuto limiti ma abbiamo dimostrato qualità caratteriali»
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Serse Cosmi indica ai suoi la strada della salvezza: ancora pochi minuti ed è fatta (Foto Edo)

di Claudio Romanucci

Un tripudio dopo quasi 100 minuti da arresto cardiaco. L’urlo liberatorio degli 11.000, abbracci e lacrime in campo, l’invasione gioiosa, Cosmi ed i giocatori portati in trionfo in campo, il ricordo affettuoso a Rozzi e le feroci critiche alla società colpevole d’aver tenuto la piazza in bilico fino all’ultimo pallone dell’ultima gara del campionato. Se ne va l’Entella, accompagnata da 170 tifosi, dopo due 0-0.
Il presidente Bellini prima viene sommerso dai giocatori poi, assieme a Cosmi, viene in sala stampa: «Abbiamo lottato contro le avversità. Ascoli merita una squadra migliore di quella che abbiamo dato, è mancata anche la fortuna. Spero che Cosmi sarà ancora con noi, è stato un grande motivatore. Devo ringraziare i giocatori, i tifosi e la mia famiglia. Ci siamo riusciti, siamo stati contestati ma questo è anche normale. Oggi c’era un pubblico fantastico, questa è Ascoli. Ho detto ai ragazzi che se sono rimasto qui è per loro. Nel primo tempo ero con i giocatori infortunati. Non penso che l’Entella meritava di scendere, ce n’erano altre a rischio».

L’invasione pacifica dei giocatori in sala stampa

Sul futuro qualcosa dice: «Se non trovo le persone giuste non parto, ci saranno piccoli cambiamenti, torneranno i giocatori che abbiamo in altre squadre. Soffrire? Nello sport se spendi molto non significa che vinci. Prendiamo esempio come è stato costruito il Foggia. Quando ci iscriviamo dobbiamo indicare lo stadio di un’altra città. La tribuna doveva essere finita da tempo. Abbiamo avuto un deficit di 5 milioni che sono stati coperti, impegni economici saranno impegnati dalla vendita di Favilli. Addae forse se ne va, ha richieste. Devo riflettere su Cardinaletti e Giaretta, hanno un anno di contratto. L’obiettivo stagionale non era questo ma il risultato mi soddisfa. Sofferenza? Se io sono qui sì. C’è qualcosa che bolle da mesi, vedremo». Cosmi ha parlato solo alle tv, alzandosi dalla sedia quando al presidente sono state poste domande sul futuro. Poi l’irruzione della squadra in festa in sala stampa.

Capitan Mengoni

«La forza di un uomo è non arrendersi mai, non sono fortunato ma con il sostegno della famiglia e dei compagni ce l’ho fatta». Capitan Mengoni è il simbolo: «Oggi mi sono mangiato un gol, l’importante è che è andata. La partita è stata l’emblema della stagione. Raggiungere l’obiettivo è quello che conta. Le incomprensioni del passato sono diventate la nostra forza. Abbiamo avuto limiti ma abbiamo dimostrato qualità caratteriali. Ho avuto paura quando la palla non entrava mai. Pinto è diventato uno dei giocatori più importanti, Kanoutè ha personalità, Mogos ha fatto una grande gara oggi. Alla fine Varela è cresciuto ma come lui anche tutti gli altri».
L’Entella ha disertato polemicamente la sala stampa per i tempi lunghi causati dalla festa bianconera. Probabilmente la decisione è frutto della cocente delusione finale.


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