Fischio finale: Cosmi esulta e il suo vice Bazzani salta addosso al ds Giaretta (Foto Edo)
di Bruno Ferretti
Il futuro dell’Ascoli è già cominciato. Subito dopo il triplice fischio dell’arbitro Nasca che ha fatto letteralmente esplodere di entusiasmo il “Del Duca” dove si è rivisto il pubblico della Serie A con 10.360 paganti (i presenti saranno stati 11.000). Un fischio liberatorio che ha sancito la salvezza dell’Ascoli e la retrocessione di un Entella mai domo, cui va riconosciuto il merito di aver provato in tutti i modi fino alla fine a ribaltare la situazione. Stava per riuscirci nel terzo minuto di recupero quando Aramu ha “ciabattato” il tiro della possibile vittoria quando era praticamente solo davanti ad Agazzi. Aramu ha sbagliato il tiro he avrebbe potuto cambiare le sorti della partita. Lo stesso Aramu che a dicembre, nella prima partita di Cosmi sulla panchina dell’Ascoli, aveva realizzato all’ultimo minuto il gol del pareggio (1-1) con un tiro-cross da oltre 40 metri che aveva sorpreso il portiere Lanni. Il calcio è fatto di episodi e ne abbiamo avuto piena conferma nella partita più importante dell’anno. Una partita che l’Ascoli ha giocato con il cuore e soprattutto con la testa limitando al minimo sindacale i rischi.
Bellini, appena arrivato in sala stampa, è ancora bagnato dopo la festa nello spogliatoio
Questa salvezza, ottenuta all’ultimo minuto dei playout, ha un valore enorme per l’Ascoli Picchio, per la città, per il popolo bianconero che ha sofferto un anno intero. Anzi tre anni, se consideriamo che anche nei due campionati precedenti la salvezza è arrivata all’ultima e penultima giornata. Gli undicimila che hanno riempito il “Del Duca”, hanno dimostrato alla dirigenza, soprattutto al patron Francesco Bellini, cosa possono dare i tifosi alla squadra. Per una notte si è rivisto il pubblico della A, e di questo occorre tener conto.
Adesso la parola passa a Bellini. Continuerà ad essere lui amministratore unico e patron dell’Ascoli Picchio o cederà la società? Avrà già trovato qualche possibile acquirente? Nel dopopartita Bellini è stato piuttosto evasivo nel rispondere alle domande e tanti dubbi sono rimasti tali. Anche nel momento della tanto sospirata e sofferta salvezza, nel momento della gioia più grande, gli Ultras 1898 . ma non solo loro – hanno manifestato il loro dissenso nei confronti di questa dirigenza. Lo avevano annunciato in un comunicato e hanno mantenuto la promessa. Inutile girargli intorno: non vogliono più Andrea Cardinaletti (responsabile dell’area tecnica) e il direttore sportivo Cristiano Giaretta alla guida dell’Ascoli. Ma entrambi hanno un altro anno di contratto. Ritenendo assai improbabile l’ipotesi dimissioni, dipende tutto da Bellini. Se deciderà di ascoltare i tifosi cercherà di chiudere il rapporto con Cardinaletti e Giaretta, magari trovando l’accordo economico con una transazione o altra soluzione. Se invece Bellini vorrà confermarli alla guida dell’Ascoli, significherà ripartire male già alla ripresa di luglio, con gran parte della tifoseria schierata contro. A chi giova una situazione di questo tipo? Bellini rifletta bene prima di prendere una decisione.
Una fase concitata del match: l’ottimo arbitro Nasca alle prese con Ardizzone, Gigliotti, Crimi e Mogos (Foto Edo)
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