Pretare aspetta le magiche fanciulle
Due giorni tra musica, teatro e leggenda

ARQUATA - Il 7 e 8 luglio nella frazione distrutta dal sisma arriva il festival "Aspettando le fate", prodromo alla rievocazione di agosto. Tra gli eventi, la prima italiana di "Chambacù", spettacolo di danza di Lydia Caruso e Mirko Campigotto
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Aspettando le fate…

Il terremoto ha spezzato, ma non ha spazzato via la leggenda. Perché a Pretare, sotto l’austero Monte Vettore, cancellare il Mito non è possibile. Neanche alla furia della natura. Lo sanno bene i componenti del comitato “Artisti per la rinascita di Pretare”, che il 7 e 8 luglio daranno vita al festival “Aspettando le fate” nel centro polivalente “Don Francesco Armandi” situato della frazione di Arquata. Due giorni di eventi dedicati alle antiche storie dei Sibillini, patrocinati dal Comune e dalla Provincia e realizzati con il contributo della proloco e la collaborazione dell’associazione “Monte Vettore”, in bilico tra musica, danza, cinema, poesia e videoarte.

Una iniziativa lodevole, che fa da prodromo al ritorno della rituale rappresentazione della leggenda delle fate, prevista per agosto dopo tre anni a dir poco difficili. Scenari suggestivi e misteriosi quelli a cui si rifà l’evento, tra lago di Pilato, corona della Sibilla, Grotta delle Fate, Mergani del Pian Grande, Gole dell’Infernaccio e la tradizione popolare che assegna la fondazione di Pretare all’incontro tra le fate, splendide fanciulle dalle zampe caprine, e i pastori del luogo.
Il programma della due giorni accontenterà un po’ tutti: si va dai laboratori di lettura e di attività manuali per bambini alle performance artistiche e teatrali, dalla danza alla alla musica dal vivo fino a una passeggiata sui Sibillini. Spazio anche alla prima italiana di “Chambacù”, spettacolo di danza di Lydia Caruso e Mirko Campigotto, ballerini del Teatro di Basilea che eseguiranno una coreografia di Ruben Banol Herrera su musica di Aura Gutierrez.
Non mancherà l’approfondimento culturale grazie all’incontro con il professor Cesare Catà, autore del libro “La filosofia del fantastico. Escursione tra i Monti Sibillini, l’Irlanda e la terra di mezzo” ed esperto di filosofia e letteratura del Rinascimento. A fare da cornice, i paesaggi dipinti da Diego Pierpaoli, pittore immanentista arquatano, in mostra a partire dal 7 luglio. Ma non solo. La magia dei Sibillini sarà raccontata anche dalla voce dei più piccoli, i giovanissimi poeti vincitori del concorso “Aspettando le fate”, rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Domenica 8 è prevista la premiazione degli autori e la lettura dei loro componimenti, più che mai d’auspicio. “Aspettando le fate”, come il nome suggerisce, vuole infatti auspicare un metaforico ritorno delle fate, una magica rinascita partendo dalla valorizzazione delle risorse che il sisma non ha potuto intaccare: il territorio e la sua storia, fatta anche di leggende, oggi più che mai linfa vitale per tutta una comunità.

Lu. Ca. 

 

 

 


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