di Bruno Ferretti
Ignacio Lores Varela, 27 anni non è più un calciatore dell’Ascoli. L’attaccante, infatti, ha rescisso il contratto che lo legava alla società bianconera per altri due anni ovvero fino al 30 giugno 2020, e torna in Uruguay. «La Società di corso Vittorio Emanuele ringrazia “Nacho” per la professionalità, l’impegno e la dedizione profusi ai fini della conquista della salvezza e gli augura le migliori fortune personali e professionali» si legge nel sito ufficiale dell’Ascoli Picchio, che oggi pomeriggio ha diffuso la notizia. Varela, che era arrivato dal Pisa, ha disputato 33 partite con l’Ascoli realizzando 3 gol. E’ giunto in Italia nel gennaio del 2014 e prima di passare al Pisa in serie C ha giocato -sempre in B- con Bari, Vicenza e Varese, infine Ascoli Picchio.
Varela torna in Uruguay
Dopo la cessione di Favilli alla Juve, la rescissione del contratto con Varela è la seconda operazione ufficiale effettuata dall’Ascoli per la stagione 2018-2019. Considerato che Monachello è rientrato all’Atalanta, in questo omento all’Ascoli sono rimasti due attaccanti, Ganz e Rosseti (quest’ultimo si è operato alla caviglia qualche giorno fa) e forse il ventenne Tassi che si è messo in luce nella Primavera realizzando 16 gol in campionato e 3 al Torneo di Viareggio. Per Tassi e gli altri giovani che hanno il pre-contratto, il termine per trasformarlo in contratto scade il 15 luglio. In caso contrario si svincoleranno a parametro zero.
Nessuna novità di rilievo sul fronte della vendita della società. L’imprenditore abruzzese Gilberto Candeloro era atteso oggi ad Ascoli per portare avanti la trattativa in corso, ma non si è visto. Forse è stato trattenuto altrove da impegni di lavoro e potrebbe tornare nei prossimi giorni. Candeloro, come noto, tratta con Maria Cristina Celani, avvocato del presidente Bellini che viene consultato e informato telefonicamente sull’andamento della trattativa per la cessione della società.
Mancano due giorni (sabato 30 giugno) per l’iscrizione al campionato e molte società sono in grossa difficoltà. L’Ascoli non è fra queste e sta lavorando per trasmettere alla Lega alcune certificazioni mancanti. L’iscrizione, comunque, non è a rischio.
CESENA, BARI E FOGGIA TREMANO – Il Cesena, invece, sembra ormai spacciato visto che l’Agenzia delle entrate gli ha nuovamente negato un accordo per sanare la propria (pesante) situazione debitoria. E sembra impossibile che i romagnoli possano trovare la somma necessaria in questi ultimi due giorni. Il Cesena, una volta avviata la pratica del fallimento, potrebbe ripartire dalla serie D. Situazione disperata anche al Bari. La società pugliese ha pagato, in ritardo, gli stipendi di marzo, aprile e maggio, ma dovrà dimostrare alla Lega -entro sabato- di aver versato pagato ritenute e contributi, quota di partecipazione al campionato e fideiussione. Insomma servono, più o meno, altri 2 milioni: se non ce la facesse, il Bari avrà un’altra scadenza utile a luglio, ma nel frattempo scatterebbe subito una penalizzazione. Sul Foggia pende una richiesta di retrocessione chiesta dalla Procura Federale: il verdetto è atteso per l’inizio della prossima settimana. Entella e Ternana sperano di essere ripescate. Anche in serie C ci sono numerose società in crisi economica. Reggina. Mestre e Pro Piacenza hanno già fatto sapere che non si iscriveranno al prossimo campionato, fra le società in maggiore difficoltà Fidelis Andria, Juve Stabia, Matera, Trapani e Siracusa.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati